martedì 2 giugno 2015

IMPRESENTABILE COERENZA

Chi ha vinto le elezioni regionali? Tutti ne parlano, ne analizzano i risultati, fanno confronti con le Politiche, con le Europee, con le precedenti amministrative. E i numeri, le virgole, le percentuali ovviamente cambiano e si prestano ad assere interpretati, perché la matematica elettorale non è una scienza esatta. Comunque, come sempre, tutti hanno vinto, nessuno ha perso o, al minimo ha pareggiato: poteva andare peggio!
Non credo.
Il dato certo, assoluto, incontrovertibile è che dei 23 milioni di italiani chiamati alle urne, hanno votato la metà. Uno si e uno no. Questo è l’unico partito che ha sicuramente vinto: astensione libera.

Non voglio qui analizzare cause e motivazioni di tale legittima, ma inutile scelta di non scegliere - ulteriormente controproducente - che vanno dalla delusione  al disamore, dalla protesta alla disaffezione, dal menefreghismo cosmico allo schifo per la corruzione, dalla rinuncia, fiera e volontaria, di partecipazione democratica al disprezzo della gestione del potere dei partiti, dei poltronifici e dei tanti privilegi.
Se anche la Toscana, regione dove fino a ieri votavano pure i bambini e gli animali da cortile, è scesa al 48% di affluenza, vuol dire che la democrazia in questo ridicolo Paese è a forte rischio involutivo.

Ma, per capire meglio il senso delle cose da un punto di vista antropologico culturale o, volendo proprio esagerare, cogliere il valore e gli aspetti etici del comportamento di chi, sacrificandosi non poco, assume le orrende vesti di elettore convinto e consapevole, bisogna sapere, per esempio, che ad Ercolano hanno arrestato due individui che vendevano il voto al di fuori del seggio per 20 euro.
Che in Campania, De Luca a parte, undici “impresentabili” - segnalati nella blacklist della Commissione Antimafia di Rosi Bindi (9 nel centrodestra e 2 nel centrosinistra) che tante polemiche ha suscitato, anche nel suo stesso partito - hanno ottenuto oltre 45mila preferenze, alla faccia della condanna e della riprovazione popolare: un premio speciale alla coerenza nel malaffare.
Ma non eravamo tutti indignati, schifati e disgustati? Non predicavamo, più o meno tutti e vario titolo, giustizia ed onestà?
Allora, italiani brava gente, di che vogliamo parlare?

2 giugno 2015   (Alfredo Laurano)

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