martedì 23 giugno 2015

ADDIO DIVINA CREATURA

Troppo bella, troppo sensuale, troppo passionale per essere vera: una divina creatura, vagheggiata nell'immaginario collettivo del maschio latino, ma non solo, che, con il suo sguardo complice e innocente e con le sue morbidezze seducenti, ha rappresentato il sogno proibito e ideale di più generazioni di italiani.
Amata, sognata, desiderata.

Un’icona del cinema dell’erotismo anni settanta, sano e naturale, dove la rappresentazione del piacere e della voluttà si tuffava e si scioglieva in un miscuglio di sensazioni languide e piccanti, suscitando un’attrazione irresistibilmente maliziosa. Era espressione di una femminilità carnale e provocante, ma mai volgare ed immorale.

Troppo bella per essere considerata anche altro, tutti oggi la piangono nel ricordo di età e di desideri lontani, ma in realtà Laura Antonelli era, da molto, dimenticata da tutti e viveva in una casa isolatissima a Ladispoli.
Un’ attrice già uccisa da tempo dai suoi personaggi e dall’accanimento mediatico acceso sulle sue tante sventure che facevano notizia - dall'amore tempestoso con Jean Paul Belmondo che la picchiava, ai problemi giudiziari per la cocaina (assolta dieci anni dopo), all'intervento estetico mal riuscito che le deturpò il viso, la mente e i lineamenti - fino ad essere del tutto cancellata, non appena i riflettori del circo dell’ipocrisia furono spenti.

Nessuno si occupò più di lei, pur conoscendo le condizioni di emarginazione in cui era finita. Solo Banfi provò a farle avere un contributo dalla legge Bacchelli e i giornali locali ogni tanto scrivevano due righe.
So che qualcuno della sua parrocchia cercava d’aiutarla nel suo esilio di donna fragile, segnata e abbandonata, morta a 73 anni di tristezza e solitudine.
Da conturbante oggetto di desiderio, di imbarazzante splendore, alla totale indifferenza di un mondo falso, cinico e crudele che l’ha lasciata uscire dalla vita che non era più sua. 

“Voglio essere dimenticata - aveva detto anni fa - e cercare di vivere il più serenamente possibile, senza vedere la televisione.”
Non la guardava da più di vent'anni, ma neppure la magica scatola delle illusioni guardava lei.
23 giugno 2015   (Alfredo Laurano)

Nessun commento:

Posta un commento