sabato 12 ottobre 2013

COME UNO SPOT




E' notte fonda. Una coppia è a letto. Lui si sveglia all'improvviso e dice: "C'è un problema!... Fra noi?  - dice lei.... No, fra la gente, devo andare!" Si alza e va....E' lo spot di Conad sul contenimento dei prezzi e sulla freschezza dei prodotti.
 
A me sembra soprattutto una metafora delle insonnie notturne, dei pensieri ossessivi e delle preoccupazioni quotidiane di chi non ce la fa a campare, di chi non ha domani, di chi non ha o ha perso il lavoro, di chi vive alla giornata. 
Tanta gente disperata che somiglia sempre più alle migliaia di migranti della miseria e della guerra che cercano una soluzione finale e alternativa: una morte possibile o probabile, di fronte a una quasi certa per fame, per bombe o per torture. Inseguendo un sogno, una speranza.
Come quella ragazza di vent'anni, affogata mentre partoriva una vita mai iniziata, unita per sempre nella morte dal vincolo di un cordone ombelicale.

Stanotte un altro naufragio, altre richieste di soccorso da due gommoni a sud di Lampedusa. Altri morti che si aggiungono a 340 di pochi giorni fa. Altri salvataggi, altro eroismo, altre tragedie.
Una strage continua e senza fine che si rinnova, sempre uguale, mentre si parla, si discute di diritti e del che fare, più in TV che in Parlamento.
Mentre mancano bare e posti tra i superstiti e al cimitero. Mentre si litiga su scelte e abrogazioni di leggi e di reati o si proibisce a qualcuno di pensare con la propria testa a ciò che non "era in programma e non è stato dibattuto".
COME SE L'EMERGENZA AVESSE BISOGNO DEL PLACET DI UN SANTONE O DELLA RETE O IL SALVATAGGIO DI UNA VITA FOSSE MESSO PRIMA AI VOTI, A MAGGIORANZA!

Sembra di vivere uno stato fluido di sospensione e di impotenza, di paralisi della volontà, di soffocamento dei sentimenti. Una resa a un nemico invincibile, di fronte al quale la ragione si rassegna.
Come in un romanzo di Kipling, d'avventure e di fantasia, o nell'incredulità di uno spot imbarazzante, che pur richiama a una qualche responsabilità! 

12 ottobre 2013                                                  (Alfredo Laurano)

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