mercoledì 2 gennaio 2019

QUASI QUASI MI BUTTO


La tradizione di Capodanno, con il tuffo nelle acque del Tevere a Roma per salutare il nuovo anno, è stata anche stavolta rispettata.
Allo sparo del cannone del Gianicolo, Maurizio Palmulli, erede del primo “Mister OK” Rick De Sonay - l’italo-belga che nel 1946 inaugurò l’impresa in costume e cilindro e fu soprannominato così per il gesto che faceva con la mano ad ammiratori e curiosi - si è lanciato nel fiume, per celebrare il rito per la sua 31esima volta.
Un triste pensiero è andato comunque alle gemelline scomparse, pochi giorni fa, insieme alla mamma che si è gettata nel Tevere.

Ma questo rito non è solo italiano e romano.
Centoventisei audaci bagnanti hanno deciso di festeggiare l'arrivo del nuovo anno con il tradizionale tuffo nel lago di Garda, alla spiaggia di villa di Gargnano. Una giornata decisamente non ideale per un bagno fuori stagione: temperatura esterna 8 gradi, undici quell'acqua: condizioni che comunque non hanno scoraggiato nuotatori di tutte le età che si sono tuffati nello specchio d’acqua, a mezzogiorno, con in mano palloncini e indossando parrucche e indumenti colorati.
Altri centoventi coraggiosi hanno fatto, per la ventiduesima volta la stessa cosa nel lago Lemano in Svizzera, con una temperatura dell’acqua di 7°.
Altri ancora si sono tuffati a Lisbona, a Berlino, all’Aja, sfidando il freddo, il ghiaccio e anche il buon senso, in nome della tradizione, sostenuta dall’irrinunciabile quota di esibizionismo collettivo.
2 gennaio 2019 (Alfredo Laurano)
   

Nessun commento:

Posta un commento