domenica 13 gennaio 2019

RICORDANDO FABER

Un grande manifesto contro la guerra!    
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Un testo complesso e non facile da decifrare. 
Come scrive Mauro Corso, "Volta la carta", a prima vista, sembra quasi un espediente per associare immagini apparentemente prive di legame logico. 
In questa canzone c’è una forte componente magica e non solo per l’aspetto divinatorio del gioco di carte. 
Angiolina cerca di risolvere le sue delusioni col pensiero magico, cioè una forma di intervento rituale che possa riparare e ritessere la trama del suo destino.“Angiolina alle sei di mattina si intreccia i capelli di foglie d’ortica. Ha una collana di ossi di pesca, la gira tre volte in mezzo alle dita“. E’ una scena molto vivace in cui ogni elemento viene menzionato in maniera molto precisa. Il pensiero magico non ammette errori e tutto deve essere realizzato con la massima precisione, all’ora giusta e con gli ingredienti adatti.La magia più grande De Andrè la tiene però per la fine. Il potere più grande è nell’imparare a raccontare la propria storia. Sapere descrivere a parole i fatti della propria vita vuol dire riappropriarsene, arrivare a una forma di comprensione di se stessi e della propria esistenza che una volta era esclusivo dominio dei santi e delle menti illuminate.
Angiolina che “chiama i ricordi col loro nome” è una persona che non subisce più il passato come una pressione insopportabile, ma che è in grado di dare un senso alla propria esistenza passata ed è per questo che “finisce in gloria”.

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