lunedì 28 gennaio 2019

L’APPELLO DI MARCO


E' verissimo, l'imminente sentenza d'appello - qualsiasi sarà - non chiarirà i tanti perchè di questa incredibile vicenda.
Non ci dirà dove è stato ucciso Marco, chi in realtà gli ha sparato, per sbaglio o convinzione, che ruolo abbiano avuto tutti i presenti, quanto abbia pesato la ferrea logica del clan, perchè non l'abbiano soccorso tempestivamente (non rendendosi conto - dicono tutti - della gravità della situazione), perché Marco continuava a chiedere scusa (a chi e di cosa?), perchè lo abbiano lasciato morire, nonostante le urla e il dolore che manifestava, sentite dai vicini e al telefono dagli operatori del 118.
Né ci dirà perché gli infermieri, al loro arrivo, abbiano trovato Marco per terra - non a letto, su una sedia o una poltrona - e con i capelli bagnati.
Faceva tutto parte della messinscena?

Non aspettiamoci quindi dalla sentenza alcuna rivelazione, alcuna nuova scoperta, sorpresa o spiegazione, mai emersa, peraltro, nel dibattimento.
La verità la sanno soltanto loro, i Ciontoli: è custodita nei segreti familiari, sotto un muro di complice silenzio e di consorteria, scolpita in un fitto velo di omertà mafiosa.
Oltre alla condanna, dovrebbero dare un oscar a tutto il clan, o almeno un ricco premio di consolazione, da accarezzare per ricordo e imperitura gloria tra le sbarre della galera. (Alfredo Laurano)


Nessun commento:

Posta un commento