giovedì 4 ottobre 2018

REATO DI UMANITÀ


Aveva trasformato un piccolo paese della Locride di meno di duemila anime, dimenticato da Dio e dagli uomini, dove regnavano ndrangheta e soprusi, in un modello di accoglienza conosciuto e studiato in tutto il mondo: stampa, cinema e TV se ne sono occupati a lungo.
Aveva cambiato il concetto di integrazione ed ospitalità in una risorsa, per tutti, in occasione di rinascita. Era riuscito a combattere la povertà, la disoccupazione e lo spopolamento grazie ai migranti, quelle persone dalla “pelle nera”, spesso irrise ed osteggiate dalla nostra società, che sono diventate, col tempo, fonte di ricchezza per i cittadini di Riace.
In quella realtà dominava la rassegnazione. Poi, improvvisamente, il paese si è rianimato, la piazza è tornata a popolarsi, a vivere, a regalare “rumori e sorrisi": tante le coppie miste, la felicità dello stare insieme, le botteghe multietniche, i negozietti caratteristici: sembra quasi un mondo incantato, un’utopia reale, molto diversa da quello che purtroppo si osserva anche a pochi chilometri di distanza.
Riace, già casualmente nota solo per i suoi bronzi (ritrovati nel 1972 nel suo mare, ma subito “alloggiati” nel Museo Nazionale di Reggio Calabria) è diventata una comunità solidale, in un territorio martoriato dalla criminalità organizzata.
Mimmo Lucano, il sindaco di quel paese, artefice di quel miracolo sociale, tuttavia è stato arrestato, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Arrestato perché avrebbe fatto sposare migranti con italiani, rilasciato carte di identità e altri presunti, ridicoli reati, che dimostrano ancora una volta quanto tenesse ad aiutare povera gente in difficoltà e a far rinascere un borgo, ormai spopolato e abbandonato.
Quella di Riace sembra una favola dove i buoni e i giusti vengono puniti e perseguitati dai malvagi, una storia che si racconta sotto un intenso profilo morale, uscita da una sceneggiatura cinematografica o segnata dal peggior coup de théâtre, di salviniano tenore.
Il mondo lo ammira, l'Italia lo arresta per reato di umanità o di utopia.
 (Alfredo Laurano)




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