giovedì 11 ottobre 2018

ACQUA SANTA E BENEDETTA, ICONA DI PUREZZA


Vorrei proprio vederlo quello che ha il coraggio e l’impudenza di comprare, a 8 euro la bottiglia da 0,75 (circa 11 euro al litro), l’acqua brandizzata da Chiara Ferragni. Quella che “Il Sole 24 Ore” definisce fashion blogger, influencer tuttologica, già sposa branded content del rapper Fedez, nell’unico matrimonio in cui, accanto ai testimoni, sedevano i testimonial.
Costei, icona della moda del ventunesimo secolo, ha firmato una serie limitata di bottiglie di acqua Evian, appunto da 8 euro al pezzo. La campagna è di grande attualità grazie ai social, alle foto del prodotto in scaffale che fanno il giro del web e alle conseguenti polemiche.
Acqua quasi santa e benedetta, icona di purezza, ode alla libertà e alla giovinezza dello spirito: la visione grafica della bottiglia che incarna la famosa filosofia "Live Young" di Evian, con disegni subliminali di fantasia e un contenuto che non vale praticamente nulla, trasuda la gioia di vivere che è il segno distintivo della blogger più ricca del mondo.

La sua acqua firmata, imbottigliata negli stabilimenti francesi e proposta ovviamente in edizione limitata, è da tempo nel catalogo delle “acque minerali di lusso”. Tra le top: Veren a 11, Vichy Catalan 9,5, Armani 8,4 (più il costo di spedizione).
In pratica costano scandalosamente più di un buon vino e dell’olio extravergine di oliva, che richiedono tanto lavoro, competenze, spese e sacrificio.
Tutto ciò è ancora più assurdo, perché parliamo di un prodotto che nel panorama alimentare ha un costo della materia prima praticamente vicino allo a zero. Ma in questo gioco dell’assurdo non c’è da stupirsi.
Noi italiani, pur avendo una rete di acquedotti pubblici di buon livello, consumiamo 14 miliardi di litri di acqua minerale ogni anno (206 litri pro capite), e questo ci colloca al secondo posto nel mondo.

Anche il Codacons si schiera contro l'acqua firmata Ferragni: “Vendere una bottiglia di normalissima acqua da 0,75 litro a 8 euro è un fatto non solo immorale, ma potenzialmente illegittimo. Esiste infatti in Italia una legge, la 231/2005 che prevede il contrasto dei prezzi anomali nel settore alimentari”:
Ma quanto è educativo, soprattutto per i giovani, accostare un bene di prima necessità, da cui dipende la vita di miliardi di persone, alla logica della merce rara e di lusso che solo pochi possono permettersi?
Per Evian e la testimonial, certamente lo è, anzi, più se ne parla, più si critica e moralmente si condanna, più aumenta il business di chi sfrutta la conseguente pubblicità spontanea di ritorno. Gli affari non conoscono l’etica.
È comunque un insulto a tutti quelli che nel mondo muoiono di sete o non hanno accesso all’acqua, bene primario assoluto, o si fanno dieci chilometri a piedi per riempirne un secchio.

Invece, Chiara Ferragni è come Re Mida: tutto ciò che tocca diventa oro, acqua compresa.
Io, quella bambola o quella slot machine che produce solo soldi e ricchezza per il suo impero, in quell’acqua ce l’affogherei.
Metaforicamente, s’intende.
10 ottobre 2018 (Alfredo Laurano)


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