giovedì 14 settembre 2017

LA STRAGE CONTINUA

Ondata di caldo, ondata di maltempo, ondata di stupri e di violenza. 
Tutto, intorno a noi, sembra muoversi per cicli e per cadenze, secondo frequenze imprevedibili (da una parte), ma non sempre inevitabili. E tutto senza limiti o misura, con danni incalcolabili per l’individuo e la comunità.
E senza fine è lo strazio della violenza contro le donne, in una spirale a intervalli irregolari e ricorrenti. 
I numeri sono impressionanti: gli stupri non si contano, si parla di undici casi al giorno e di migliaia di donne destinate a portarsi dietro per sempre le ferite - non necessariamente fisiche, ci sono anche le vessazioni psicologiche - di qualche violenza. Ogni due giorni una donna viene uccisa dal compagno, da un marito, dal fidanzato, dall’ex o dal convivente.
Anche Noemi di 16 anni, è stata uccisa a coltellate dal suo diciassettenne fidanzato e abbandonata sotto alcuni massi. 
Ma anche quando non si ammazza, lo stupro resta un reato vile e odioso: solo il 7 per cento viene denunciato, gran parte di essi viene taciuto. Molte vittime hanno paura e in molti casi il fatto si verifica in famiglia.

Ieri, è stato denunciato un tentativo di stupro sulle scale del Campidoglio, a Roma. 
La notte precedente, ancora a Roma, lo stupro di una ragazza finlandese. 
Pochi giorni fa la denuncia delle ragazze americane a Firenze contro i due carabinieri e, appena prima, la giovane donna polacca stuprata a Rimini sulla spiaggia.
Una sequenza drammatica e ricorrente, una specie di epidemia che si diffonde e denuncia una costante forma di abusi, di sessismo, di machismo, di presunta superiorità dell'uomo nei confronti della donna, sulla quale esercita possessività e dominio. 
Una perversa giostra che gira all’infinito, dove si scende, si sale e si consuma, secondo il caso e l’opportunità, fra mille implicazioni fisiche, psicologiche, sociali e familiari. 

Ci si interroga con dolore sulla libertà e le scelte delle adolescenti che sfidano i genitori, sulle famiglie che non riescono a proteggerle, senza renderle prigioniere. Divieti e proibizioni non sono proponibili, non sono una regola o un deterrente.
Ombre, dubbi, paure e apprensioni sono il pane quotidiano di molti padri e madri che si sentono incapaci ed impotenti. 
Perché quelle ragazze sono in giro di notte? Perché si fidano di chiunque? Perché si permettono di comportarsi come se fossero dei maschi? 
Nel caso di Noemi, la madre e la nonna non sono riuscite a convincerla che quel ragazzo era violento. Non è servita neanche la denuncia che avevano presentato per ottenere il suo allontanamento dalla figlia, non era stato preso nessun provvedimento. Si ipotizza che Noemi sia stata uccisa al culmine di una lite.

Il conflitto è a tutto campo, nel privato come nello spazio pubblico, e viene sviscerato sulla scena mediatica. 
Vizi, morbosità, disturbi mentali, turbe psichiche, disagio sociale, limiti culturali sono alla base delle violenze, degli stupri, dei femminicidio che sono compiuti da uomini. Giovani e anziani, ricchi e poveri, bianchi o neri, di qualunque nazionalità o religione, che non amano le donne. 
Che non rispettano le donne, qualunque divisa indossino. 

(Alfredo Laurano)


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