giovedì 14 settembre 2017

BACIATO DAL MARE

Anche il terzo Incontro-aperitivo con artisti contemporanei, a cura di Romina Guidelli, ha avuto luogo ieri alle 18, al Castello di Santa Severa. 
Dopo quello con Antonio Del Donno, capace di filtrare immaginazione e tecnica (21 luglio) e di Carlo Grechi con le sue magnifiche femmine che guardano in solitudine lo stesso mare che avvolge il Castello (11 agosto scorso), è stata la volta di Carola Masini, con i suoi raffinati collage di stoffe e carte cucite insieme, con occhi resi “cuscini”.
Tre appuntamenti dedicati all’arte contemporanea, un’occasione per accorciare le distanze tra artista e pubblico, in un luogo suggestivo, ricco di fascino e di storia.
Tutti gli autori hanno presentato un anticipo della loro opera, rappresentativo della propria personale ricerca artistica, e si sono intrattenuti con i visitatori per un momento di conversazione e conoscenza, mentre timidamente il sole tramontava attraverso le finestre di quelle sale. La magia dell’arte distillata e disciolta in quella, senza limiti e censure della natura e dell’ambiente. 
In autunno, gli stessi artisti saranno protagonisti di una personale.

Il Castello “baciato dal mare” ha alle spalle una lunga storia che affonda le sue radici nella presenza etrusca. 
Deve il suo attuale nome alla giovane martire cristiana Severa, che la tradizione ricorda uccisa nel 298 d.C., in questo luogo, insieme ai suoi fratelli, Calendino e Marco, sotto l’impero di Diocleziano. A lei era dedicata la Chiesa Paleocristiana, databile nella seconda metà del V secolo, rinvenuta in epoca moderna ed attualmente visibile, in parte, nella Piazza della Rocca.
Nel VII sec. a. C. fu costruito Pyrgi tra i più importanti scali marittimi di tutta l’Etruria, distante solo 13 Km dalla potente Caere, poi Cerveteri, di cui fu il porto principale.
L’abitato etrusco divenne poi sede di una colonia romana (Castrum) i cui resti sono presenti nelle mura di fortificazione. Il lato rivolto verso il mare, invece, è visibile soltanto nelle cantine della sala della “legnaia”.
L’area subisce ancora una metamorfosi in età imperiale: da accampamento militare si trasforma in residenza di ricche famiglie romane, proprietarie di lussuose ville sul mare. Sulle rovine del Castrum romano, distrutto dalle incursioni saracene nel IX secolo, i conti della Tuscia edificarono un fortilizio, "dedicato" appunto alla giovane Severa.
La struttura del Castello vero e proprio, però, si ha solo nel XIV secolo: a pianta rettangolare con torri angolari, era circondato da un fossato e collegato da un ponte di legno alla imponente fortificazione cilindrica.
La prima documentazione scritta del castello risale al 1068, quando il conte di origine normanna Gerardo di Galeria lo donò, insieme alla chiesa, all'abbazia di Farfa, uno degli enti ecclesiastici più importanti del Lazio medievale. 
Nel corso dei secoli, il castello divenne proprietà di diverse nobili famiglie romane e fu a lungo luogo di soggiorno di molti pontefici. 
Nel 1482, Papa Sisto IV lo donò all’ Ordine del Santo Spirito che ne fu proprietario per cinquecento anni, fino al 1980.
Dopo un lungo periodo di decadenza, il Castello fu utilizzato anche dai tedeschi come base strategica nel corso del secondo conflitto mondiale.
Dall’aprile scorso, quel Castello baciato dal mare, straordinario gioiello di storia, cultura e archeologia, rimasto chiuso per oltre dieci anni di lavori di restauro, ha riaperto i suoi cancelli e le sue sale al pubblico, all’arte, alle manifestazioni musicali, alle visite all’interno di quegli spazi e di quelle antiche mura, segnate dalla Storia.
10 settembre 2017 (Alfredo Laurano)

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