lunedì 10 aprile 2017

SANGUE DI PALMA

Che c’è di meglio e di eclatante di un doppio attentato a due chiese cristiano-copte egiziane - con decine di morti e centinaia di feriti - per festeggiare la Domenica delle Palme, la festività religiosa osservata da cattolici, ortodossi e protestanti che segna l'inizio della Settimana Santa e si conclude con la Pasqua?
Non abbiamo ancora fatto in tempo ad assorbire emotivamente le ultime stragi di Londra, di Stoccolma e della piccola città siriana, bombardata, pare, con armi chimiche e per niente intelligenti - come, peraltro, la stessa dura replica del nuovo gendarme del mondo Donald Trump che ha lanciato una sessantina di missili contro alcune basi di quel martoriato Paese - che anche le palme si sono trasformate in bombe - forse attentati suicidi - ed hanno sparso terrore, morte e distruzione.
E pensare che questa ricorrenza, detta anche della Passione del Signore, nasce per ricordare l'entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme, accolto dalla folla al grido di Osanna, sventolando rami di palma, secondo un'antica tradizione ebraica. 
Quei rametti poi di ulivo, da allora distribuiti in segno di pace e prosperità, oggi non hanno prodotto olio, ma sangue umano e ucciso, come sempre, tanti innocenti. 

Piazze, strade, ponti, mercati, aeroporti, chiese o metropolitane, non fa differenza alcuna: siamo ormai in balia del terrorismo quotidiano. Come fosse, per molti, una celebrazione spirituale, un rito obbligatorio da offrire alla divinità, una preghiera collettiva a macchia d’olio o un solenne mantra antico, che predica la virtù del sacrificio e del martirio.

Come da tempo sostiene Gino Strada, il terrorismo è la nuova forma della guerra, è il modo di fare la guerra degli ultimi cinquant'anni, contro le popolazioni, prima ancora che tra eserciti o combattenti.
La guerra che si può fare con tonnellate di bombe o con l'embargo, con lo strangolamento economico o con i kamikaze sugli aerei, sugli autobus o dappertutto.
Ogni guerra genera guerra, ogni aggressione genera e moltiplica fanatismo e integralismo. 
Un terrorismo contro l'altro e contro ogni fondamentalismo, religioso o economico, tanto a pagare saranno poi e sempre civili inermi che cantano, che pregano, che lavorano o che fanno spesa nei mercati, tenendo per mano i propri bambini.
Tutte inconsapevoli vittime da immolare sull'altare della follia umana. 
9 aprile 2017 (Alfredo Laurano)

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