mercoledì 19 aprile 2017

LA LEGGENDA DELLA PASTIERA

Dedicata ad Angelina M. La sua pastiera era molto buona e delicata. 
Ancora grazie, ci faccio colazione.

Narra la leggenda che la sirena Partenope, incantata dalla bellezza del golfo, disteso tra Posillipo e il Vesuvio, avesse fissato lì la sua dimora. Ogni primavera, la bella sirena emergeva dalle acque per salutare le genti felici che popolavano il golfo, allietandole con canti d’amore e di gioia.
Una volta la sua voce fu così melodiosa e soave che tutti gli abitanti ne rimasero affascinati e rapiti: accorsero verso il mare commossi dalla dolcezza del canto e delle parole d’amore che la sirena aveva loro dedicato. Per ringraziarla di un così grande diletto, decisero di offrirle quanto di più prezioso avessero.
Sette fra le più belle fanciulle dei villaggi furono incaricate di consegnare i doni alla bella Partenope: la farina, simbolo di ricchezza; la ricotta, simbolo di abbondanza; le uova, simbolo della vita; il grano bollito nel latte, a prova dei due regni della natura; i fiori d’arancio, profumo della terra di campagna; le spezie, in rappresentanza di tutti i popoli  lontani del mondo; infine lo zucchero, per esprimere l’ineffabile dolcezza profusa dal canto di Partenope in cielo, in terra e in tutto l’universo.
La sirena, felice per tanti doni, si inabissò per fare ritorno alla sua dimora cristallina e per deporre le offerte preziose ai piedi degli dei. Ma, nel raccoglierli, mescolò tutti gli ingredienti in un amalgama che le lasciò tra le mani la prima pastiera, di cui fu inconsapevole autrice e che superava in dolcezza il suo stesso canto.  
La pastiera è entrata poi nella tradizione cristiana diventando il dolce con cui festeggiare la Pasqua.
Ancora oggi è presente sulla tavola pasquale in tutte le famiglie ed è simbolo di pace. 
18 aprile 2017 (Alfredo Laurano)

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