mercoledì 15 ottobre 2014

SVAGO O PASSATEMPO



La moglie del ventiquattrenne arrestato nei giorni scorsi, con l'accusa di aver seviziato con un compressore un ragazzo di 14 anni, è stata aggredita da alcune persone davanti all'ingresso del carcere di Poggioreale, mentre era in fila, in attesa di entrare per un colloquio con il marito.
Come sempre, violenza chiama violenza.

Troppo grasso per essere lasciato in pace. Tanto grasso da meritare, una esemplare punizione. Tre giovani vigliacchi di dieci anni più grandi, lo hanno incontrato in un autolavaggio, a Pianura, Napoli. Lo hanno deriso, denudato e violentato con una pistola ad aria compressa che gli ha lacerato l'intestino.
Tutto questo, perché obeso. Tutto questo per gioco e per trastullo ,per svago e passatempo.

“Ma era solo uno scherzo”, hanno ripetutamente dichiarato genitori e amici dell’accusato, e dei suoi complici, “si prendevano in giro, una cosa fra (bravi) ragazzi!”
Intanto la vittima dello “scherzo” era gravissimo, in fin di vita. Poi, sottoposto a delicatissimo intervento chirurgico al colon e privato di parte dell’intestino.
Ora, pare stia meglio.

Non è evidentemente un gioco, un passatempo: questi episodi non sono isolati, non sono rari, né casuali.
Sono forme stupide, bestiali e senza senso di un dramma che va continuamente in scena con i suoi carnefici, le vittime innocenti e il contorno d'indifferenza che finge di non vedere, di non sapere.
Sono l’espressione e la conseguenza logica di una società malata, egocentrica e cattiva, che scende in piazza per discriminare chi è diverso, che umilia i più fragili, che dà fuoco ai senzatetto, che fa della prepotenza e dell'arroganza, un vanto e una bandiera: i nuovi valori della nostra società.

Quello che forse fa più rabbia, in questo caso, è che non si è trattato di una violenza sessuale “tipica”, mossa da istinti animaleschi di possesso e di sopraffazione, ma di uno stupro igienico, ”asettico”. Un atto disgustoso determinato da scherno, discriminazione e disprezzo per la vita e per la dignità umana.
Qualcuno ha detto ai genitori del burlone: “Non ha commesso solo un crimine, il vostro bel figliolo, ma ha commesso un crimine schifoso. E se io fossi al posto vostro, altro che difenderlo, avvierei le pratiche per disconoscerlo”.

Viene il dubbio che non sempre certi fatti accadano per caso.
Forse, qualcuno, a sua insaputa e per bizzarro disegno di natura, è chiamato a scontare la cattiveria di qualche perverso idiota, fiero della propria ignoranza.
Forse è il prezzo da pagare per uscire dalla inciviltà. Uno dei tanti.

15 ottobre 2014                                        (Alfredo Laurano)                            
                                                                                                                                                                       

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