venerdì 2 agosto 2019

IVAN, IL TERRIBILE CRETINO


Caro Scalfarotto, è una tua prerogativa, in qualità di deputato, far visita ai detenuti per verificarne le condizioni psico-fisiche e che vengano assicurati i diritti umani, messi forse in discussione, in questo caso, dalla foto della benda, promulgata sui social. Le regole le modalità di restrizione nelle carceri, sono un "segnale" della civiltà di un popolo.

Capisco che quei giovanissimi assassini, ancorché tali, sono anche due aitanti ragazzoni biondi, curati e belli che forse hanno stimolato la tua curiosità, quali perversi, ma attraenti figli del male.
Che hanno forse risvegliato, inconsapevolmente, il tuo interesse, anche libidico, più o meno latente o manifesto.
Ma c’è stato un terribile omicidio di un carabiniere che ha prodotto un’onda emozionale in tutto il paese. Per la giovane età, per la divisa che portava, per la giovane vedova, per l’efferatezza del fatto, per l’apparente totale insensibilità dei colpevoli.
È per questo che, invece di andare a Regina Coeli a esprimere solidarietà a quei due fighetti americani, il tuo compito sarebbe stato, prima di tutto, quello di condividere il grande cordoglio popolare per l’infame delitto, con una scelta etica, consapevole e giusta.
Avresti potuto partecipare al funerale del povero carabiniere.
Avresti potuto portare una parola e un gesto di conforto ai quei genitori disperati.
Avresti potuto e dovuto far visita a quella moglie rimasta vedova, dopo soli quaranta giorni di matrimonio.
Invece, hai preferito consolare gli assassini. Una decisione sbagliata, un comportamento discutibile, una opportunità mancata.

Come ti ricorda il tuo compagno Fiano, un partito che (sulla carta), ha radici popolari, deve sentire e condividere i sentimenti che si sono diffusi su questo episodio, ovviamente senza mai avallare nessuna strumentalizzazione sull’accaduto. È un’esigenza storica e politica di sintonia con il popolo.

Ma, evidentemente a te, che hai invertito l’ordine delle priorità e rinnegato il buon senso, della sintonia popolare non te ne fotte una mazza. Meglio il masochismo e l’auto lesionismo politico.
Allora è logico e anche giusto che ti insultino. È naturale che finisca alla gogna del web e che ti critichino anche Zingaretti, Calenda e lo spietato Fusaro.
Per non parlare degli ulteriori danni provocati al tuo partito, già disastrato di suo. E Salvini gongola. (Alfredo Laurano)



Nessun commento:

Posta un commento