domenica 16 agosto 2015

SOTTO L’OMBRELLONE

Con il caldo pernicioso di questa ardente estate, germogliano rigogliose perle di idiozia e insensatezza di politici, di opinionisti sotto vuoto spinto e di ambigui personaggi  dell’attualità.
E’ il gossip da ombrellone che intrattiene corpi sudati ed unti dalle creme e neuroni stanchi ma bollenti, in attesa di opportuno refrigerio. Cresce così, su quelle sabbie immobili cocenti, la battuta lapidaria, ai confini del delirio, con contorno capriccioso di insolenza.
La stoccata si alimenta con fatica, trovando un varco fra indolenza e paradosso, in un ghiacciolo al calembour o in un giornale spiegazzato, da un raro alito di vento.

Il Divino Otelma, per esempio, tra  riti magici, amuleti e comparsate varie in abiti da circo, profetizza, in un raro momento di mediocre umanità, che: "Marino riuscirà ad andare avanti con la sua opera di governo della città di Roma, anche se in tanti vorrebbero la sua testa. Le fasce di negatività che lo pervadono per iniziativa di forze aliene non riusciranno a farlo cadere. Renzi è il più avverso a lui, perché Marino non è abbastanza servile, mentre il presidente Renzi ha bisogno di servi, nani e ballerine".
Anche i maghi, a volte, abbandonano l’occulto e la magia, per pronunciare solide certezze, come nella pubblicità.
Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, padrino di Salerno, dopo le sue note e vergognose vicende fra impresentabili e ineleggibilità, si scaglia contro Peter Gomez del Fatto Quotidiano: "C’è un giornalista dal nome equivoco, improbabile, tedesco più o meno, un superfluo, un consumatore abusivo di ossigeno, un danno ecologico permanente... somaro!" Che arrogante personaggetto!
De Magistris, sindaco partenopeo, ha pubblicato su Facebook un  cartello in cui si dice: “Napoli, comune derenzizzato”. Sono d’accordo, caro Masaniello, ma le scorie dove le mettiamo?
Giuliano Ferrara scopre all’improvviso che: "Silvio è il padre nobile del renzismo" e in molti da tempo lo crediamo.
Qualcun’altro, con un po’ di coraggioso realismo, afferma: Renzi, da una riforma al mese a una cazzata al giorno.
E, a proposito di cazzate, Salvini, senza felpa per il caldo, fa sapere che se fosse lui ministro dell’Interno, al posto di Angelino, risolverebbe il problema dei migranti in pochi giorni. Magari, con le ruspe di mare, ma dopo le padane ferie.

Sorvolando, per carità ferragostana, sul fatto che nella scorsa legislatura 34 pidocchiosi onorevoli hanno lasciato un debito al bar/ristorante della Camera che va dai 300 agli 800 euro a testa, per un totale di circa 20 mila euro, che non si decidono a pagare, voglio concentrarmi sulle sconcertanti rivelazioni di Vladimir Luxuria: "Io, ex deputata di Rifondazione ho amato un big del centrodestra, un uomo molto importante e famoso. Ma ora, dopo una tormentata relazione, ci siamo lasciati perché lui non voleva uscire allo scoperto e io mi ero stancata di fare l'amante clandestina.”
Sono sconvolto, non me lo sarei aspettato dopo aver conosciuto la transgender molti anni fa, quando il mio amico e compagno Bertinotti, innocentemente, la candidò, senza sapere quello che faceva. Questa, si, fu colpa grave.
Chiudo qui, per non tediare oltre, questo piccolo campionario di minchiate e bestialità, macabra antologia di tormentoni estivi alla Signorini, in attesa di una sana pioggia rigeneratrice.
O di una lunga doccia collettiva che lavi a fondo le coscienze, con l’acida schiuma della normalità.
16 agosto 2015   (Alfredo Laurano)

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