lunedì 26 maggio 2014

A QUEST'ORA DORME!

Troppe sparate, troppe cazzate, troppe urla, insulti e minacce dai palchi di Grillo: hanno avuto il duplice effetto di trasformare le elezioni europee in un duello all’ultimo sangue e, soprattutto, di spaventare una cospicua parte  del potenziale elettorato a 5 Stelle, che vuole sì il cambiamento e la pulizia, ma non le purghe e le espulsioni, le marce su Roma o i processi sulla pubblica piazza del Web.

Che non vuole nemmeno, non gradisce e non approva che il  socio Casaleggio - che fa danni come apre bocca - nel comizio di chiusura, arringhi la folla di San Giovanni evocando e sfruttando l’icona Berlinguer in un patetico, quanto inopportuno: “Tutti insieme scandiamo: Ber-lin-guer, Ber-lin-guer”.
Questo coro, percepito chiaramente come falso e ipocrita espediente elettorale, deve aver fatto crollare la residua stima di quei grillini che conservano un nobile animo di sinistra.

Il risultato è adesso sotto gli occhi di tutti. Una clamorosa e pesante sconfitta che deve far riflettere su errori e strategie. 
Un’ineffabile e inconsistente Roberta Lombardi, questa notte, mentre tutti fermentavano fra exit poll e proiezioni, dichiarava con heidiano candore: “Grillo? A quest’ora sta dormendo!”


Per Renzi, l’ebetino di Firenze, è stato facile stravincere e doppiare Grillo l’assassino, cancellare il peccato originale della mancata investitura popolare, con questo inatteso, ma trionfale, battesimo elettorale purificatore.

Gli ottanta euro, come fu per Berlusconi con l’Imu sulla casa, sono stati un investimento giusto, una spesa fatta bene che ha dato grandi risultati e utilissimo tornaconto.
E riacceso un minimo di speranza in chi era già alla frutta, anzi alla fame.

Del terzo, il badante Berlusconi, tra fughe, condanne e latitanze varie, c’era già alla vigilia, una consapevole percezione di avvio all’archiviazione, prima del macero. Un odore di muffa, di antico e di non più sopportabile che si alternava alla preghiera alla madonna d’Arcore e alla speranza di contare ancora.

La Lega, sfruttando le solite, ataviche paure e le contingenti intolleranze, mantiene salda la quota di razzismo nel Paese, per non smentire la lenta e difficile evoluzione culturale degli italiani.
I Fratelli d’Italia non ce la fanno e si consolano con quelli Cisalpini di Le Pen.
Ce l’ha fa, a fatica, Alfano e i suoi ex berlusconiani, grazie al patto di governo col PD e alle utilissime mini-intese. Conta parecchio avere il Viminale!

E, come per miracolo della cultura ellenica, arriva al quorum anche la Lista Tsipras che, peraltro, ha stravinto in Grecia.
Ogni  singolo voto è stato conquistato nelle piazze, grazie ai volontari e ai militanti che hanno convinto le persone. Senza denari, sovvenzioni e con l’unico sostegno di grandi personalità e intellettuali.

Tutto, gestito, proposto e presentato, con misura ed eleganza, con la forza della ragione e di un ideale, senza i toni aspri e sanguinolenti della peggiore polemica politica.

26 maggio 2014                                                         (Alfredo Laurano)





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