mercoledì 28 maggio 2014

QUANDO C'ERA LA CABINA


Nelle prime elezioni del dopoguerra (1948), l’astensionismo era praticamente inesistente. Gli italiani, usciti dalla guerra , avevano voglia di recuperare la libertà politica repressa dal fascismo e di godere di quel diritto-dovere che la nuova costituzione garantiva. Votavano il 93% degli aventi diritto.
Alla fine degli anni '70, cresce il numero dei partiti - che spesso formano cartelli elettorali eterogenei, pur di vincere le elezioni - e comincia a crescere anche quello degli  astenuti e delle schede bianche.

La sfiducia degli elettori aumenta progressivamente, anche per la questione morale sollevata da Berlinguer, che denuncia la corruzione dei partiti, che cambiano pelle, si alleano, si trasformano e perdono fascino e identità certa agli occhi dei cittadini. .
Il fenomeno prosegue negli anni, di elezione in elezione, fino ad arrivare alle attuali percentuali: il 43% di italiani si schifa o se ne fotte della politica e, fra astenuti, schede bianche o nulle, non esprime il proprio voto, rinuncia a scegliere e a un diritto.
Come ho scritto l’altro giorno, segue l’insegna di Celestino V nell’antinferno dantesco o, più semplicemente, rimane alla finestra a osservare ciò che gli altri decidono. “Non c’è nessuno che mi rappresenti”….e poi so’ tutti uguali!”  E’ l’alibi più gettonato.


Questo atteggiamento rinunciatario è anche effetto della deideologizzazione da diverso tempo in atto - ormai hanno convinto quasi tutti che credere in qualcosa è una bestemmia e una vergogna o è come credere alla Befana o alle leggende - che suggerisce ai partiti più populisti e trasversali di parlare per slogan, e con toni forti e persuasivi, direttamente alla pancia e non alla testa dei cittadini che, di conseguenza, sono portati a ragionare secondo bisogni e necessità.
E’ la logica dell’opportunismo e della convenienza, quella che ha partorito e diffuso il "Razzi pensiero": "Amico mio...fatti i cazzi tuoi, senti a me..."
In molti che ancora votano, non c’è più fidelizzazione o convinzione. Si oscilla e si cambia ogni volta, tra spericolati salti di sponda o di corsia. Ciò spiega anche perché molti scelgono due ore prima, o quasi in cabina, dove mettere la croce!


Comunque, a quest’ultime elezioni europee di tre giorni fa, sono stati ben 23 milioni e duecentoventimila i non votanti, su 48 milioni di aventi diritto!!
Quanti, cioè, sono i voti sommati insieme di PD, Cinque Stelle, Forza Italia e Lega nord  o come se non avesse votato l’intera Lombardia, il Lazio, la Campania e la Calabria.

Forse qualcuno ha dimenticato che fino a settanta anni fa non si poteva parlare, decidere e votare! La guerra e il fascismo oggi sembrano lontani
Mi fa un po’ senso!


28 maggio 2014                                                          (Alfredo Laurano)

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