venerdì 16 maggio 2014

CALCI DI VERGOGNA


Altre decine di migranti affogati nel Mare Nostrum. E abbiamo appena visto i corpi incastrati, seduti o abbracciati in fondo al mare, di un disastro precedente.
Quasi trecento minatori sepolti nel crollo della miniera turca, perché obbligati a lavorare in condizioni crudeli e disumane, pur di (far) conseguire il massimo profitto.
Stragi continue di operai, annunciate e ricorrenti,  in fabbriche e cantieri.
Tante, troppe stragi di innocenti.

Mentre papa Francesco parla di storie che ci fanno piangere e vergognare: 
“esseri umani, nostri fratelli, spinti dalla volontà di vivere e lavorare in pace, affrontano viaggi massacranti e subiscono ricatti, torture e soprusi di ogni genere, per finire a volte a morire nel deserto o in fondo al mare", un coraggioso consigliere personale di Erdogan, tale Yusuf Yerkel, prende a calci un giovane manifestante turco, già a terra, attorniato da due soldati che lo avevano immobilizzato.
Ma ci sarà mai una strage di politici e di capitalisti?

15 maggio 2014                                                    (Alfreedo Laurano)

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