martedì 24 dicembre 2013

LETTERINA

Mi domando se qualche bambino, educato per sbaglio o per caso a una certa tradizione, scriva ancora oggi la sua letterina di Natale ai genitori - con o senza brillantini - o invii direttamente una e-mail o un messaggino.

Una volta si usava mettere la famosa busta, con annesso disegnino o piccola poesia, sotto il piatto del papà, durante la cena della vigilia o il pranzo di Natale. Così, quando il piatto veniva spostato dalla tavola, lui la trovava, casualmente, fingendosi sorpreso.
 
Nel bambino, che seguiva con ansia i movimenti...."chissà se se ne accorge...ecco, la vede...adesso la scopre...", scoppiava l'emozione e la gioia di aver prodotto quell'autentica sorpresa.
Il buon papà, da consumato attore, accentuava lo stupore, la leggeva commosso a tutti i presenti ed elargiva la sospirata strenna in denaro. Anche qualche nonno o qualche zio lo faceva, donando qualche monetina.
In piedi, poi, il bimbo, un po' confuso e imbarazzato, ringraziava e recitava, incespicando, la poesiola e il rito si chiudeva con un lungo battimani.

Di solito, nel testo, ogni bimbo chiedeva perdono per i capricci fatti nell'anno, per aver fatto arrabbiare i genitori e prometteva di non farlo più, di studiare e di andare bene a scuola e, comunque, di essere più buono.
Poi, purtroppo, cresceva .....diventava uomo e, troppo spesso. dimenticava la promessa.....
Perciò siamo cattivi! 

24 dicembre 2013                  (Alfredo Laurano)

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