sabato 3 agosto 2013

PRIGIONIERO POLITICO!



Come dice P. Gomez, il leader del Pdl,  appena condannato, prova a rilanciare.
Nel videomessaggio dell'altra sera agli italiani e al suo esercito personale, ha ripercorso per l'ennesima volta, e quasi in video-copia, le tappe della sua discesa in campo e delle sue tante battaglie per vincere gli odiati e spietati comunisti.

Un delirio che dura da vent'anni. Una soap-opera senza fine e senza senso, scritta da uno sceneggiatore afflitto dall'Alzeimer e da varie paranoie.
Ha rivendicato intatti i propri diritti; ha ribadito la volontà di rimanere in campo, nonostante la pesante esplulsione dell'arbitro "di Cassazione"; di voler continuare la guerra dichiarata alla magistratura ed alle regole democratiche di questo paese; di voler ancora vincere e governare "usque ad finem".
Il tutto condito da una finta commozione che trasudava a forza da una teatrale maschera di cera, dai tratti innaturali e decadenti. 

La mezza novità è che si torna al passato, al 1994. Annuncia la riesumazione di Forza Italia, medita un colpo di teatro - magari le proprie dimissioni dal Senato per evitare di esserne cacciato - e chiede la grande riforma della giustizia, da fare a modo suo.
Ai suoi compari, sbandati e assai confusi, il compito di chiedere la grazia con ricatto, minacciando il ritorno anticipato alle urne e le dimissioni in bianco di tutti i parlamentari. Ma non sanno di non aver titolo a richiedere la grazia? Gli aventi diritto sono previsti dalla legge (familiari stretti e legali difensori).

Per le annunciate, possibili dimissioni collettive, tutto il popolo italiano è davvero preda di un terribile sgomento: assai turbato e trepidante non potrebbe sopportarle....senza un fragoroso brindisi di gioia collettiva!
Ma non facciamoci illusioni, è soltanto la boutade di una astuta messinscena, un ridicolo espediente per sorprendere gli allocchi. Anche se il Financial Times di oggi ha titolato: “Cala il sipario sul buffone di Roma”.

Non fossimo in Italia ci sarebbe da ridere. In altri Paesi un neo-pregiudicato che pretende di stabilire le nuove regole con cui amministrare la giustizia, non finisce agli arresti domiciliari o ai lavori socialmente utili. Viene portato direttamente in manicomio.
E i suoi eversivi peones messi fuorilegge.
3 agosto 2013                                                                                 Alfredolaurano 


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