domenica 18 agosto 2013

A SUA INSAPUTA!

Questo mio articolo, pubblicato pochi giorni fa su "La Voce", è stato molto apprezzato, ma ha provocato anche qualche polemica...vivace! 
Una distinta signora mi ha avvicinato al bar per complimentarsi e per precisare che non si sentiva chiamata in causa, come fan di Berlusconi. In effetti, non lo era, nè era nei miei pensieri e nelle mie intenzioni. Ma, come è noto,"Excusatio non petita, accusatio manifesta......"
Le sue esternazioni, infatti, sempre più pressanti e manifeste, lo lasciavano indubitabilmente trapelare, contraddicendo in pieno le sue stesse premesse. Fino alla difesa a oltranza del soggetto, alle insinuazioni maliziose e alla polemica più vivace, con punte di sottile perfidia. 
Posso affermare, davanti a testimoni, che ho cercato di "contenerla", di confutare civilmente le sue affermazioni, senza mai trascendere. 

Tutto questo, dati i toni della discussione, non è sfuggito ad altri clienti, seduti ai tavolini per il caffè, che sono a loro volta intervenuti al pubblico dibattito. 
In particolare, un mite e altrettanto distinto signore - evidentemente stufo ed esasperato dal fare ambiguo e surrettizio, tipico di certi spavaldi sostenitori del prode cavaliere - si è alzato urlando e minacciando la bionda signora: "Basta, fatela finita...so' vent'anni che  ci rovinate e devastate 'sto Paese....Ancora parli....vattene via, sparisci...! 
Visibilmente alterato, e a dir poco incazzato, è stato trattenuto a fatica dalla moglie e dal sottoscritto, involontario artefice della chiacchierata, degenerata in quasi "rissa".

Un episodio che ha lasciato il segno e mi dispiace. Se n'è parlato a lungo e la signora, "berlusconiana a sua insaputa", non si è fatta più vedere.
Ben venga ogni discussione e ogni confronto, ma sempre nel reciproco rispetto: è segno di democrazia, di scambio, di libero pensiero. 
Anche quando qualcuno irrita, provoca e fa di tutto per scatenare una certa violenza, pur se, apparentemente, solo verbale. 
                                                                                  (Alfredo Laurano) 

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