lunedì 11 gennaio 2021

IL TEATRANTE /2200

Lo scopo l’ha già e comunque raggiunto: è un mese che, nei palazzi della politica, sulla stampa, nei talk, sul Web e dappertutto, pure al mercato e nei bar, quando, per decreto, sono aperti, si parla di Renzi che minaccia la crisi di governo e di manovre per farlo cadere.
Quanta visibilità ha trovato e rimediato il Pinocchio mal riuscito di Rignano! L’altro Matteo, l’avido “Messer due per cento”, quello che dopo aver minato e devastato il già pericolante Partito Democratico, ne è uscito per fondare “Italia Viva”. Quanto viva, non si sa, ma, stando agli umori e ai sondaggi, di vivo ha poco assai.

Come, peraltro, anche l’altra Italia, quella forzista di Berlusconi, già partito “novità” più rappresentativo della storia italiana post-Tangentopoli, che una volta assai contava e che dopo i fasti dell’impero d’Arcore, del Bunga-bunga e delle Olgettine, è da tempo in piena decadenza. Da questo punto di vista, l’Italietta semi viva del Puffo Fiorentino ne potrebbe essere erede e figlia impura, illegittima e indecente.

Dopo settimane di guerriglia vile e vergognosa, di attacchi proditori a Conte, di assalti al governo di cui fa parte, di minacce, ricatti, ultimatum - pur isolato nel recinto della maggioranza - il bugiardo rottamatore, per missione e antonomasia, promette di ritirare le sue due ministre, use ad obbedir tacendo, da molto tempo pronte, con la valigia in mano.
E ciò, nonostante Pd e Movimento 5 stelle si dicano disposti a ricomporre le presunte “differenze” in maggioranza e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella inviti a “non sprecare energie per inseguire illusori vantaggi di parte”.

Ma lui, alzando di continuo il livello dello scontro da quando è iniziata la patetica telenovela, si dice “pronto” alla resa dei conti in Parlamento, anche ora che il Recovery plan è stato modificato su indicazione dei vari partiti. 

L’aspetto più ridicolo di questa grottesca rappresentazione è che lo spacciatore dello “stai sereno” non può sperare o contare su nuove elezioni - che nessuno vuole (a cominciare dalla attuale cospicua presenza in Parlamento dei Cinque Stelle, che esprime 227 deputati e 112 senatori, meno espulsi e fuorusciti, che si ridurrebbero si e no a un terzo), se non la Destra ufficiale e riconosciuta di leghisti e fratelli italiani - perché rischierebbe proprio di sparire, anche per effetto della nuova legge sulla riduzione dei parlamentari, da 950 a 600.

Ma il cinico avventuriero, in cerca di fortuna e di facili consensi, deve stare tuttavia sempre sotto i riflettori della politica che conta e, quando cade in crisi di astinenza e gli arriva poca luce, cerca solo altri spazi e altra visibilità in un possibile nuovo governo, magari più allargato, per appagare il proprio infinito, insopprimibile narcisismo. 
Altro che progetto politico per unire il popolo. 

Siamo l'unico stato dove, in piena pandemia, da irresponsabili impostori, si vuol fa cadere il governo in carica, provocando una crisi completamente al buio, dopo un anno di dolore e distruzione, con un Paese spento, ridotto ai minimi da una strage da oltre 75mila morti e rassegnato a una continua limitazione delle libertà personali.
E lo dice pure il Papa: “La politica in questa fase non ha il diritto di rompere l’unità. E chi mette davanti l’interesse personale rovina le cose”. 
Parole che piombano come macigni nel dibattito italiano, proprio mentre il governo Conte è tenuto sotto “sereno” scacco dal buffone due. (Alfredo Laurano) 

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