venerdì 8 gennaio 2021

ARUSPICI MODERNI /2194

Una domanda facile facile: chi fra i tanti maghi, veggenti, fattucchiere, taroccari e ciarlatani vari, che affollano riviste, talk e palinsesti televisivi, aveva previsto la pandemia da Coronavirus? Le quarantene, le mascherine fisse come mutande sul viso, le distanze obbligatorie, i lockdown, le regioni a colori, le stragi nelle terapie intensive e nelle case? A quanto pare, proprio nessuno. Come sempre. E nessuno si è giustificato o ha chiesto scusa. O si è vergognato almeno un po’.

Possibile che in questo folto esercito di “scienziati” paragnosti e sensitivi che pullulano nell’etere mediatico, che viaggiano sicuri nel variegato mondo del Paranormale - del tutto estraneo alle normali leggi psicofisiche, ma sensibile solo a quello delle percezioni extrasensoriali - non ci sia nemmeno uno straccetto di profeta, casareccio o fai da te, capace di riempire la casella “salute e mali di stagione”?

Stelle, tarocchi e cartomanti non avevano letto alcuna cosa di questo genere. L’astrologia, che pretende di essere scienza, non aveva predetto nulla, nemmeno oscillando il pendolino. Solo amori e tradimenti, calcio e scudetto, fortuna e delusioni. Di contagi, epidemie, cure e possibili vaccini, città e scuole chiuse, blocco di ogni attività pubblica e isolamento per miliardi di persone in tutto il modo, neanche l’ombra da lontano.

"Il 2020 sarà un anno di crescita, addirittura vantaggioso per i viaggi e gli spostamenti. Tra gennaio e maggio avrete una bellissima situazione". Oppure: "I nati sotto il segno del Leone avranno una vita sociale densa di gente e incontri nel 2020".

Mai come in questo pessimo anno fare l’astrologo è stato un totale fallimento. La prima previsione era di Paolo Fox, il re dello zodiaco, di bianco vestito, come il papa; la seconda di Antonio Capitani, altro guru mediatico. I social e la Rete si sono scatenati per prenderli per il culo, i video di sfottò e meme sono diventati virali.

Ciò nonostante: il 2021 sarà l'anno del riscatto, parola di Simon and the Stars. “Sarà speciale per davvero. Non solo saluta e archivia un buio, statico e infausto 2020, ma apre a una “nuova alba” che segnerà una rinascita planetaria all’insegna dell’ottimismo e della fiducia. Un Rinascimento nell’era dell’Acquario, sinonimo di condivisione e di progresso, che ci traghetterà verso una ritrovata consapevolezza in noi stessi e negli altri”.

Ma che belle, suadenti e consolatorie parole! Anche Branco, il divino Othelma e Paolo Brosio, in veste di confidente speciale della vergine postina di Medjugorje, saranno d’accordo.

 E tutti noi, provati e frementi, in ansia e in trepida attesa, non vedevamo l’ora di sentire le stronzate di questo branco di sciamani da circo delle illusioni, delle speranze, delle culture, primitive e totemiche, che pretendono di fornire risposte impossibili, metafisiche o virtuali.

“Se la logica e la matematica prendessero il posto della religione e dell'astrologia nelle scuole e in televisione - scrive Odifreddi nel suo “Matematico Impertinente” - il mondo diventerebbe gradualmente un luogo più sensato, e la vita più degna di essere vissuta.”

“In barba a Galileo, Keplero e Newton l’astrologia è ancora il culto religioso con più adepti sulla Terra - scriveva oltre vent’anni fa la grande Margherita Hack - storia, artifici e ignoranza di una pseudoscienza figlia anacronistica dell’antropocentrismo”.

Infatti, c’è chi chiede subito a chiunque “di che segno se?” anche a chi incontra per la prima volta e prima ancora che ne conosca il nome, perché è convinto che le stelle, i pianeti e i loro movimenti influenzino o determinino la vita umana ed i destini di ciascuno. E quindi non esce di casa senza controllare prima il suo oroscopo.

“Verrà il tempo in cui la gente si renderà conto che gli astrologi sono dei grandi imbroglioni”, pensava ingenuamente anche Voltaire, quasi tre secoli fa: invece nel terzo millennio siamo ancora ai tarocchi, al pendolino e alla lettura della mano. Nonostante, da tempo, viaggiamo tra le stelle e nello spazio e siamo andati, pure, sulla Luna, mentre ci sta aspettando Marte.

In un mondo teoricamente dominato dalla scienza, la gente impazzisce per maghi, cartomanti, chiromanti, astrologi e guaritori. Sciamani, sibille, aruspici moderni e oracoli fasulli della nostra ipertecnologica civiltà impazzano nel web e in tutti i media per esaminare le nostre interiorità virtuali e sparare sentenze e profezie, in una narrazione, emotiva e poetica, che esorcizzi paure e insicurezze.

Senza un filo di vergogna, salgono alla ribalta dei cazzari, dei venditori di fumo e di almanacchi fai da te, per restituire dignità anche all’ultimo dei cretini.

 I ciarlatani esistono da sempre. Come il paranormale e i paraculi: il confine è labile e fugace.

Si presentano come studiosi, grandi esperti, incompresi, discriminati, emarginati, vittime dell’arroganza del sapere, del pregiudizio della verità oggettiva e della conoscenza. Le loro soluzioni sono sempre segrete, esoteriche, alternative, miracolose, idonee a curare le più diverse malattie fisiche, ma anche quelle sociali come la povertà, la disoccupazione e la fame.

Si avvalgono di strategie di persuasione occulta e organizzata, ingannano, estorcono soldi, consenso e fiducia e, oggi, vengono addirittura promossi, in qualità di sedicenti oroscopologi ed esegeti delle stelle, nei social network e in tutte le trasmissioni della tv-spazzatura. Come, in fondo, una volta, quando era loro riconosciuto un certo status nella società gerarchizzata, un certo ruolo di prestigio e di potere.

Un deprimente spettacolo si consuma nel dissidio, continuo e inevitabile, tra ragione e istinto, tra vero e verosimile, tra realtà e fantasia, tra storia e mito, che vive in ognuno di noi e sulla riflessione, quanto mai attuale, di come nell’uomo questi aspetti conflittuali debbano necessariamente coesistere.

 Sogni, speranze, casualità e nonsense della vita, a volte, si rincorrono alla ricerca di una convivenza possibile fra uomini che si affannano per emergere dal loro quotidiano squallore, che pretendono di conoscere le spiegazioni di un gioco inestricabile di cui non sono padroni. Un gioco, a volte divertente, a volte crudele - di prestigio e di rimandi, di specchietti, filtri magici e scatole cinesi - che rivela quanto la vita sulla terra sia soggetta a mutamenti inspiegabili, senza mai indicare, però, la verità più profonda dell’esistenza stessa.

In questo folle girotondo, i cialtroni si burlano di loro per soddisfare i propri capricci e voluttà, fino a proporsi e imporsi attraverso quel flagello ideologico, tutto moderno, chiamato pubblicità e marketing: una rozza strategia di lusinghe, promesse e fregature, cui ogni persona equilibrata e con un minimo di buon senso dovrebbe sottrarsi.

5 gennaio 2021 (Alfredo Laurano)

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