mercoledì 10 aprile 2019

FURIO FOREVER


Non solo l’oscar alla romanità per Carlo Verdone, premiato al Reale Circolo Canottieri Tevere Remo - “lo stesso luogo dove ho fatto il mio pranzo di nozze”, come ha ricordato - ma anche un magnifico murale, che lo ritrae nei panni del mitico Furio del film "Bianco, rosso e Verdone".
Si, il pedante Furio Zoccano, quel personaggio, metodico e pignolo, creato e magistralmente interpretato da un grandissimo Verdone, rimasto nel cuore di tutti, romani e non, che esasperava la povera Magda (l’indimenticabile Irina Sanpiter, di recente scomparsa) con domande assurde, tabelle di marcia e spese calcolate al centesimo.
Probabilmente è la macchietta a cui gli spettatori sono più affezionati, tanto che lo stesso regista, ringraziando l’autore Piskv per l’affresco, ha aggiunto: “Furio Forever”.
L'opera è stata realizzata dallo street artist, il cui nome si pronuncia Piscu, a largo Enrico Enriquez (Pineta Sacchetti), proprio accanto a un altro graffito dello stesso artista, di alcuni anni fa, che raffigura Alberto Sordi, nelle vesti del celebre marchese del Grillo.

Due grandi simboli romani, due storici e amatissimi personaggi del cinema, due giganti della comicità - presente e passato - sono ora uno accanto all'altro, grazie a "Pinacci Nostri", movimento artistico che utilizza la street art come volano per diffondere la cultura nel quartiere e che ha promosso i due lavori.
"I due murales, collegati tramite una serranda che riveste un ruolo cruciale - spiegano gli organizzatori - sanciscono l'eredità artistica tra Alberto Sordi e Carlo Verdone, sintetizzando in un unico disegno la storia del cinema che attraversa due epoche: un solo murale che trasuda, semplicemente, romanità".
Anche se, come ha detto più volte lo stesso Carlo Verdone, Albertone non ha eredi.
10 aprile 2019 (Alfredo Laurano)


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