E' Pasqua, ma in Sri Lanka le bombe sostituiscono le uova di coccolata
e la colomba che, nel diluvio universale raccontato nella Genesi, fece ritornò
sull'Arca e da Noè, tenendo nel becco un ramoscello di ulivo come messaggio di
pace, è stata ancora una volta ammazzata. E, insieme ad essa, oltre duecento innocenti
sono stati massacrati da terroristi, estremisti religiosi.
Gli ordigni sono esplosi, durante le celebrazioni pasquali,
in diverse chiese della capitale Colombo e in altre località, ma anche negli
alberghi frequentati da turisti. Centinaia anche i feriti. Sembra che alcuni
attentatori si siano fatti saltare in aria con cariche esplosive, legate al
corpo.
La grande isola dell'Oceano Indiano conta 21 milioni di
abitanti e fino a dieci anni fa aveva fatto i conti con la guerra civile - all'origine
della quale c'erano contrasti etnici e religiosi - che aveva visto il governo
opporsi ai separatisti delle Tigri Tamil.
Nel Paese si trovano infatti cattolici, divisi tra
maggioranza cingalese e minoranza Tamil, in tutto il 7,5 % della popolazione,
buddisti (oltre il 70%), hindu (12%) e musulmani (10%).
Di recente, le tensioni avevano riguardato tutti i gruppi
religiosi: i cristiani avevano parlato di crescenti intimidazioni da parte di
monaci buddisti estremisti; l'anno scorso c'erano stati scontri tra la
maggioranza dei buddisti cingalesi e la minoranza di musulmani, con alcuni
estremisti buddisti che accusavano i musulmani di conversioni forzate all'Islam.
Resta il fatto che, assolutiste e fondamentaliste, le
religioni non hanno nulla a che vedere con un presunto essere supremo e
creatore, sono uno strumento di repressione del dissenso e di consolidamento
del potere assoluto. Anche le storiche Crociate e l’Inquisizione, naturalmente
Santa, vanno viste nella prospettiva strategica dell'espansione del potere
temporale della cristianità.
Credenze, adorazioni del sacro e del divino, culti di fede
e dottrine mistiche e trascendenti, che si fanno ideologia e ragion d'essere, non
sono il fine ultimo dell’uomo: sono l'instrumentum regni dei potenti, usati come
copertura di scontri fra culture e identità diverse, per dividere popoli ed
etnie, per imporre apodittiche verità, per comandare, dominare e sfruttare la
maggior quantità di gente.
Non avremo mai tolleranza e serenità, perché le religioni
ispirano guerre e stermini per difendere i confini delle proprie concezioni, di
ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, delle superstizioni di rito, del
proprio fanatismo, della propria visione del mondo.
E per questo non portano mai la pace, che resta un sogno e
un’inutile speranza.
Nessun commento:
Posta un commento