venerdì 26 aprile 2019

COLOMBA DI PACE


E' Pasqua, ma in Sri Lanka le bombe sostituiscono le uova di coccolata e la colomba che, nel diluvio universale raccontato nella Genesi, fece ritornò sull'Arca e da Noè, tenendo nel becco un ramoscello di ulivo come messaggio di pace, è stata ancora una volta ammazzata. E, insieme ad essa, oltre duecento innocenti sono stati massacrati da terroristi, estremisti religiosi.
Gli ordigni sono esplosi, durante le celebrazioni pasquali, in diverse chiese della capitale Colombo e in altre località, ma anche negli alberghi frequentati da turisti. Centinaia anche i feriti. Sembra che alcuni attentatori si siano fatti saltare in aria con cariche esplosive, legate al corpo.

La grande isola dell'Oceano Indiano conta 21 milioni di abitanti e fino a dieci anni fa aveva fatto i conti con la guerra civile - all'origine della quale c'erano contrasti etnici e religiosi - che aveva visto il governo opporsi ai separatisti delle Tigri Tamil.
Nel Paese si trovano infatti cattolici, divisi tra maggioranza cingalese e minoranza Tamil, in tutto il 7,5 % della popolazione, buddisti (oltre il 70%), hindu (12%) e musulmani (10%).
Di recente, le tensioni avevano riguardato tutti i gruppi religiosi: i cristiani avevano parlato di crescenti intimidazioni da parte di monaci buddisti estremisti; l'anno scorso c'erano stati scontri tra la maggioranza dei buddisti cingalesi e la minoranza di musulmani, con alcuni estremisti buddisti che accusavano i musulmani di conversioni forzate all'Islam.

Resta il fatto che, assolutiste e fondamentaliste, le religioni non hanno nulla a che vedere con un presunto essere supremo e creatore, sono uno strumento di repressione del dissenso e di consolidamento del potere assoluto. Anche le storiche Crociate e l’Inquisizione, naturalmente Santa, vanno viste nella prospettiva strategica dell'espansione del potere temporale della cristianità.
Credenze, adorazioni del sacro e del divino, culti di fede e dottrine mistiche e trascendenti, che si fanno ideologia e ragion d'essere, non sono il fine ultimo dell’uomo: sono l'instrumentum regni dei potenti, usati come copertura di scontri fra culture e identità diverse, per dividere popoli ed etnie, per imporre apodittiche verità, per comandare, dominare e sfruttare la maggior quantità di gente.
Non avremo mai tolleranza e serenità, perché le religioni ispirano guerre e stermini per difendere i confini delle proprie concezioni, di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, delle superstizioni di rito, del proprio fanatismo, della propria visione del mondo.
E per questo non portano mai la pace, che resta un sogno e un’inutile speranza.
  Pasquetta, 22 aprile 2019 (Alfredo Laurano)


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