domenica 17 giugno 2018

VENITE DONNE, È ARRIVATO L'ARROTINO-UNTORE...

Unge e arrota coltelli, forbici, forbicine, coltelli da prosciutto e componenti sessuali arrugginite!
Donne, è arrivato l'arrotino e l'ombrellaio; aggiustiamo gli ombrelli, ripariamo cucine a gasse e malattie d'amore: abbiamo tutti i pezzi di ricambio. Se avete perdite, noi le aggiustiamo, se la vostra topina fa fumo, noi togliamo il fumo della vostra topina. Lavoro subito ed immediato.
Ma non garantito!
Condivido le puntuali riflessioni dell'amica Giulia Bettini, ricordando che, circa un anno fa, un altro untore seriale, il sieropositivo Valentino Talluto è stato condannato a 24 anni di carcere.
La Procura aveva sollecitato l’ergastolo con due anni di isolamento diurno (più l’esclusione delle attenuanti generiche visto che il 33enne di Anzio «non ha mai dimostrato pentimento»), ma dopo 11 ore di camera di consiglio la terza Corte d’assise di Roma ha accolto la richiesta dell’accusa a metà: caduta l’accusa di epidemia dolosa, contestata per la prima volta in Italia, è rimasta solo quella, più lieve, di lesioni gravissime. La difesa, invece, durante il processo aveva cercato di ridimensionare le responsabilità dell’imputato attribuendole a una sorta di «superficialità».
Questo nuovo, cinico untore anconetano ha spiegato che "L'HIV non esiste, è una balla: sono i farmaci che ti ammazzano". 
(Alfredo Laurano)

Untori. Così venivano chiamati coloro che nel 1500/600 erano accusati di diffondere la peste. Una parola che non avremmo mai pensato di sentire pronunciare ai giorni nostri! E invece si pronuncia ancora.
Con la differenza che i moderni untori non diffondono più la peste, ma l’AIDS! È il caso di Claudio Pinti, 36 anni, sieropositivo da circa 10 anni, e perfettamente consapevole di esserlo. Nel dicembre dello scorso anno, era morta, di AIDS appunto, la moglie da lui contagiata. Ma questo criminale, nel corso degli anni, aveva avuto rapporti NON PROTETTI, con più di 200 donne, per lo più contattate in chat, e che ovviamente aveva tenuto all’oscuro della sua malattia. A denunciarlo è stata la sua ultima compagna che, dopo tre mesi che lo frequentava, si è ritrovata contagiata. E l’ha denunciato non tanto per vendetta, ma perché a nessun’altra donna potesse accadere ciò che era accaduto a lei. 
La polizia, dopo averlo arrestato, ha diffuso la fotografa di questo mostro, con la speranza di individuare tutte le eventuali donne, nonché potenziali vittime, che avessero avuto rapporti con lui.
Ora, non basta che quasi ogni giorno la cronaca ci informi di donne uccise, bruciate, massacrate, fatte a pezzi, violentate, sfigurate, sparite, sgozzate...no, ci mancavano giusto gli untori!
Ma BASTA, BASTA, BASTAAAAAAA!
È urgente, anzi urgentissimo, cambiare le pene per questi esseri che non sono degni di chiamarsi “uomini”!
Basta rito abbreviato, basta pochi anni di carcere, basta sconti di pena! Questi non sono individui che agiscono in preda ad un raptus, questi sono ASSASSINI che premeditano ogni cosa. Per costoro ci vuole l’ERGASTOLO! Ma un ergastolo vero, e forse questa carneficina finirà!
E guardatelo, l’untore, che aria da bravo ragazzo ha!
E questa è forse la cosa che fa più paura: che quasi sempre, poi, si sente dire: “eppure sembrava una così brava persona” ....

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