venerdì 17 giugno 2016

STRAGI DIVERSE

Bataclan di Parigi e Pulse di Orlando, cosa cambia? Ce lo siamo chiesto in molti. 
Che differenza c’è fra le tante stragi avvenute negli ultimi anni e quest’ultima americana che, da molti e dallo stesso mondo Lgbt, è stata definita “la strage dei froci”? 
Le precedenti erano di giovani, di persone, di bravi e normali ragazzi, senza precisare mai eterosessuali. Eppure, in entrambi i casi, in quei locali c’erano persone, c’era uno spicchio di umanità. Si faceva musica, ci si divertiva, si socializzava, si beveva un drink. E in entrambi si è consumato un vile massacro volontario e premeditato, si è seminato lo stesso clima di paura, di terrore e odio, sparando all'impazzata e sorridendo. Due forme uguali di follia umana, di intolleranza e di razzismo e integralismo. 

Fatto è che le reazioni di sdegno, di dolore, di cordoglio e solidarietà, per le cinquanta vittime di Orlando, oltre ai 53 feriti, non sono state proprio le stesse, rispetto a quelle per le vittime in Francia, a Bruxelles o di altri recenti carneficine: poche, distaccate, a volte tardive e un po’ formali, come anche scarse sono state le fiaccolate, i sit in, le spontanee manifestazioni di piazza e sul Web, anche da parte della politica, e il rilievo mediatico riservato alla tragedia da stampa e televisioni. 
Quanti hanno scritto sul proprio profilo “sono gay”, come quando eravamo tutti Charlie o tutti Bruxelles, o hanno sfumato la propria effigie con la bandierina americana? 
Solo la Tour Eiffel si è accesa dei colori arcobaleno e di coerenza. Forse, perché, come dice qualcuno, il femminicidio tira più del “frocicidio” e i morti parigini “empatizzano” più di quelli africani, orientali e di quelli gay o di colore. 
E’ evidente che a molti questa strage di froci poco interessa, anche perché per molti, in fondo, "se la sono cercata". Quei giovani della discoteca Pulse mica sono proprio uguali a quelli del Bataclan di Parigi, bravi eterosessuali che si gustavano un concerto conforme “alla normalità”! 

I morti causati dal fanatismo e dal terrorismo, quindi, non sono tutti uguali: c'è chi inerme e innocente subisce senza colpa la mattanza e c'è chi, con i suoi comportamenti equivoci o discutibili scelte di vita, un po’ la provoca e un po' lo deve mettere in conto. E allora si preferisce parlare di armi facili e omofobia latente: un americano qualunque può comperare un arsenale al supermercato e sparare all'impazzata in una scuola, in una chiesa, in un centro per disabili o in una discoteca gay. La colpa, allora, è delle armi e la coscienza collettiva si ristora. 
Meglio ignorare o far finta di non sapere che l’integralismo religioso, intriso di massiccia esaltazione e fondamentalismo, porta a odiare gli omosessuali e a condannare i diversi da sé, perché considerati un turbamento dell’ordine naturale delle cose. Per questo vengono tuttora emarginati come esseri inferiori o malati che devono cambiare, devono correggersi. 
Quindi “fatelo e siatelo di nascosto e non siatene orgogliosi”, come ironicamente suggerisce la filosofa Michela Marzano, anziché accettarci con tutte le differenze che ci caratterizzano come esseri umani, come dice il papa. Ne va della nostra identità di “normali”, certificati e collaudati.

La vera paura dell'omofono - come sembra sia anche nel caso di Orlando - è di essere o scoprirsi omosessuale. Spesso i più fanatici omofobi, religiosi e non, sono omosessuali repressi e frustrati che odiano la propria natura e che vorrebbero eliminare chiunque gli ricordi ciò che di sé non accettano e che non vogliono ammettere. 
Se a questo si aggiunge la visione aberrante di certe religioni monoteiste e delle società maschiliste e patriarcali – che ritengono il maschio superiore alla femmina e non ammettono che un uomo possa amare un altro uomo perché tradisce il suo ruolo di “inseminatore”, di creatore di famiglie e società, di responsabile del mantenimento della specie - abbiamo scoperto l’arcano della diversità. 
Le coppie gay, anche se si amano, non si riproducono, quindi non sono funzionali all'ordine della natura. Quindi hanno meno diritto di vivere. 
Quindi lo scempio nel depravato tempio di Sodoma fa un po’ meno orrore degli altri. (Alfredo Laurano)

Nessun commento:

Posta un commento