sabato 9 aprile 2016

L’ANTICRISTO, IL NUOVO PADRE PIO

Sette, santoni, veggenti e predicatori. Ce ne sono, ancora e tanti, di ogni tipo e colore, con varie specialità della casa, più o meno miracolose.
Il mondo ne è pieno, ma poco e mai scientificamente se ne parla, forse perché conviene alimentare e mantenere il clima di magia e di credenza, molto utile a orientare e a controllare le coscienze. O, forse, perché si preferisce non fare un minimo di chiarezza e di obiettiva informazione, per consentire continue speculazioni, sfruttamento mediatico e risorse indotte (turismo, trasporti, commercio).
Se non quando accade un fatto di cronaca eclatante, una disgrazia, una fuga, una sparizione, una denuncia di plagio, di sevizie o di riduzione in schiavitù.
O quando, troppo spesso, in televisione si raccontano in modo suggestivo “apparizioni”, “visioni mistiche”, “strade dei miracoli” e “lacrime di sangue”, che, assecondando morbosamente quel bisogno insopprimibile di credere, conquistano punti di share nei palinsesti. E si confezionano, così, tanti fasulli biscotti al sentore di paranormale, con retrogusto metafisico, che fanno presa sulla buona fede e sulle debolezze umane.
Le dimensioni e la pericolosità del fenomeno sono, quindi, volutamente sottovalutate per non limitare il relativo margine di negoziazione etica, intellettuale e commerciale.

Sono anni che denuncio le gravi responsabilità della TV generalista che, in teoria, dovrebbe rappresentare la più grande industria culturale e laica del Paese e che, invece, propina tante insopportabili leggende, inchieste ingannevoli e scorrette esposizioni di fatti “misteriosi”, esibiti senza filtri critici e mai verificati, e serviti impunemente all’opinione pubblica.
E’ una volgare forma di lucro culturale che ormai è sdoganata e normalizzata e che mai si configura come reato, pur abusando della credulità popolare, dei bisogni, delle passioni o dell'inesperienza di minori o di chi è in stato d'infermità o deficienza psichica, o incapace di intendere e volere.
E’ di poche settimane fa il viaggio tra le strade della capitale della mummia di Padre Pio, la comica disputa ternana sulle spoglie di S. Valentino, le ultime apparizioni su appuntamento da Medjugorje.

Ma questa storia non la conoscevo. Mi ha incuriosito e ve la voglio raccontare.
Siamo nel 1981, quando la nota rivista settimanale “Gente” pubblica un dettagliato articolo su quello che molti torinesi ribattezzano “il nuovo Padre Pio”: un diciottenne di nome Roberto Casarin, fervente cattolico.
Stando alle fonti riportate, sin dai primi anni d’età, attorno al giovane si manifestano fenomeni straordinari, guarigioni scientificamente impossibili, eventi talmente straordinari che il docente di Medicina del Lavoro all’Università di Torino, certifica, successivamente, come fenomeni paranormali.
Il prodigioso Casarin nasce a Torino il 9 aprile 1963 e già all’età di sei anni indica la sua futura missione ai familiari ed alla maestra della scuola elementare: rivelare la Conoscenza a quanti cercano la via dell’elevazione spirituale.
Non si tratta delle fantasie strane di un bambino che, invece di giocare con i coetanei, stupisce studiosi e teologi, conversando con loro.
L’attività più assidua del ragazzo torinese è la predicazione e la recita pubblica del Rosario, come pure l’incontro quotidiano con i molti ammalati che si affidano alle sue qualità taumaturgiche. E’ anche spesso invitato in diversi santuari e parrocchie cattoliche d’Italia a pregare, predicare e ricevere gli ammalati; suscita inoltre un grande interesse da parte dei media, sia per le numerose testimonianze di guarigioni, sia per il fenomeno delle stigmate, che dichiara di avere ricevuto a partire dal 1979 e che sono a loro volta studiate dal docente torinese Zeglio.
Si parla anche di miracoli, visioni e contatti con i defunti: tutti elementi che non trovano l’approvazione della Curia torinese.
Nei primi anni '80, il novello “padre Pio” ha abitato negli alloggi annessi alla chiesetta di Sassi, ai piedi della collina di Superga, nella quale chiesetta svolgeva la sua missione di insegnamento spirituale e riceveva tutte le persone che gli chiedevano aiuto e consiglio.
Incredibile, ma vero, in quella stessa abitazione aveva alloggiato anche Don Giovanni Bosco, che vi si recava per le vacanze: Swami Roberto dormiva proprio nella camera del grande santo torinese (Swami significa “maestro di se stesso” e, in genere, è attribuito a guru e santoni).
Sarà poi il fondatore di Anima Universale - una chiesa e una comunità monastica -  e intorno a lui accadranno ancora cose straordinarie, meravigliose, e soprannaturali. Anche se sarà scomunicato nel 2010, per aver commesso i delitti di scisma ed apostasia.
Il suo sito ci informa che la sua visione profonda e universale dello spirito illumina le coscienze. I suoi insegnamenti ispirano le persone a condurre un’esistenza più elevata e gioiosa, fondata sui valori della rettitudine e della non-violenza.
Lui ci rende partecipi di una grande verità: l’amore può l’impossibile, infatti Anima Universale, con l’unico aiuto della Divina Provvidenza e di qualche cospicua offerta libera, si prodiga per aiutare i bisognosi, compiendo opere umanitarie in tutto il mondo.

Swami Roberto, in tunica e zucchetto bianco o, a volte, colorato, che lo fa un po’ papa e un po’ mago Othelma, non chiede e non pretende niente - anche se nella prima pagina del suo sito compare in bella vista l’IBAN - e dona tutto il suo amore. Accoglie tutti, credenti e non credenti.
Incontrarlo non è un’esperienza ordinaria.
Il suo imperdibile Darshan (rito domenicale che prevede la benedizione di Dio, direttamente dalla sua presenza nel tempio, oppure da un Maestro-avatar incarnato) favorisce un processo di purificazione e guarigione interiore in quanti desiderano accogliere l’energia vitale che da lui scaturisce.
I suoi insegnamenti sono attimi di spiritualità profonda, che possono cambiare la vita di una persona: essere alla meravigliosa presenza del Maestro, ascoltare la sua voce che sussurra parole di conforto, ricevere quel sorriso che scioglie la tristezza, l’abbraccio che rigenera, la delicata carezza sul viso, le lacrime di liberazione…come fanno i grandi preacher americani, è un momento di incredibile esaltazione psichica e mistica. C’è chi sviene, chi cade folgorato, chi si abbandona al deliquio della coscienza.
Ogni Darshan è un’esperienza nuova, perché il maestro non si ripete mai nella sua spontaneità. 
Lui ascolta le parole pronunciate e quelle silenziose. Si ferma e, col suo sguardo che legge nell’anima, aiuta a guardarsi dentro. La sua presenza infonde la pace nei cuori.
I presenti cantano e pronunciano anche parole rituali di alcune forme di meditazione orientale. Di tanto in tanto, attraverso il movimento delle braccia, accolgono e diffondono l’energia di Roberto che scende sui loro corpi. “Chi ama può cambiare l’impossibile!”
I vari riti, come battesimi, matrimoni, funerali, incontri di meditazione e preghiera, celebrazione di mantra, sono l’espressione liturgica del rispetto della vita, dell’amore verso Dio e del miglioramento individuale e sono celebrati dai “Ramia” (anagramma di Maria) - i sacerdoti “universali” di Anima Universale - che possono essere indifferentemente uomini e donne - disponibili ad aiutare qualunque persona, indipendentemente dal credo religioso.
Le testimonianze di guarigione, di fede ritrovata e di grazie ricevute sono innumerevoli tra coloro che hanno sperimentato il suo aiuto e beneficiato del suo illuminante consiglio.
Tutto questo, però, lo dice sempre il sito, non la comunità scientifica.
Nella liturgia di questa “chiesa”, deviata, alternativa e scomunicata, si sono utilizzati elementi, feste e iconografie cattoliche per attirare, soggiogare, confondere e mentalmente rapire persone che adesso si ritrovano internati in una vera e propria setta.  Un colpo basso per sfruttare l’appeal della Madonna, la sua popolarità, l'amore che notoriamente gli Italiani nutrono per lei.

Secondo le testimonianze di alcuni ex fedeli, i santoni, in genere, hanno il potere occulto, che viene dal diavolo, di ammaliare la gente, facendo apparire che il comportamento imposto sia un bene, non uno schifoso plagio. La potenza di costoro è tale da ipnotizzare le persone, creando un rapporto di dipendenza assoluta, dopo averne conquistato la fiducia.
Raccontano anche che molti sono costretti a mangiare escrementi e vomito, che in questa setta Casarin i monaci praticano l’omosessualità e che alcuni adepti vengono espropriati di ogni avere!
Sembra stranamente assidua la presenza di suore, di semplici preti cattolici, di vescovi, di vip e gente di spettacolo, in visita a questa comunità di monaci ramia.

Anche se la storia del loro guru Casarin è uguale a quella di tanti altri pseudo-profeti che hanno fondato la loro bella chiesa personale su misura, mescolando elementi filosofici e religiosi eterogenei, tra stigmate, visioni, flussi vitali, viaggi extracorporei, sincretismo religioso e un generico "amore universale", che fa subito fede e spiritualità.
7 aprile 2016 (Alfredo Laurano)


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