mercoledì 24 dicembre 2014

DI RINFORZO

Un tempo si credeva che nella notte di Natale avvenissero prodigi e incantesimi e che per farne parte bisognasse purificarsi, cioè, mangiare di magro.
Il 24 dicembre era considerato giorno da “vigilia nera”, tanto che un antico proverbio toscano ammoniva che: 
Chi guasta la vigilia di Natale, corpo di lupo e anima di cane.
Per gli osservanti, vigilia nera significava che il 24 dicembre - ma anche il venerdì santo e il mercoledì delle Ceneri - non solo si doveva astenersi dalla carne, ma i pasti dovevano essere molto semplici e frugali, quindi a base di verdure, ceci, baccalà - un tempo costava poco ed era un piatto povero - e poco altro.
Oltre al significato religioso, per i meno credenti c’era forse anche l’intenzione di preparare lo stomaco al ricchissimo pranzo del giorno dopo.
Cambiati i tempi, è rimasta la consuetudine della cena di magro per la vigilia di Natale diventata, però, tutt’altro che povera. Fritti, paste, minestre, salmoni e capitoni: ogni regione mette in tavola le sue specialità.

Nella tradizione napoletana, però, non può mancare un piatto semplice e appetitoso: l’insalata di rinforzo
Si prepara con cimette di cavolfiore lessate al dente, filetti di alici, olive, capperi, cipolline, cetriolini, sottaceti e papacelle (piccoli peperoni), olio, sale e aceto
Ma perché si chiama così?
Ci sono varie possibili spiegazioni.

Alcuni sostengono che si chiami così perché l’insalata veniva consumata durante tutto il periodo natalizio e man mano che gli ingredienti finivano se ne aggiungevano altri (si rinforzava) nei giorni successivi. Così, si poteva “spizzicare” ogni momento.
Altre fonti riportano che il nome è stato attribuito in relazione alla presenza dell’aceto e delle acciughe, che ne accentuerebbero decisamente il sapore.
Altri ancora, sostengono che “rinforzo” sia riferito alla stimolazione dell’appetito che questo piatto favorisce.
Nessuna delle tre ipotesi, tuttavia, sarebbe attendibile, in virtù di una quarta tesi, secondo la quale era proprio la cena della Vigilia ad essere rinforzata, aggiungendo un piatto più sostanzioso a quella tavola, una volta troppo misera e poco appetitosa.
24 dicembre 2014 
(Alfredo Laurano)


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