sabato 30 agosto 2014

SIAMO ALLA FRUTTA? NO, ALLA DEFLAZIONE

Deflazione: che cos'è e da che cosa è provocata.

Il nostro Paese non è solo in recessione - flessione, rallentamento o regressione dell'attività produttiva (Pil) e significativo incremento del tasso di disoccupazione -  ma è anche in deflazione
 La deflazione, l'inverso dell'inflazione, ha effetti sulla vita di tutti i giorni.
Si tratta di un andamento che premia il portafogli di molte famiglie, ma che nasconde anche una insidiosa trappola per il sistema economico. Comunque, la notizia è ufficiale: l’Italia è in deflazione.

Che cos’è e perchè fa così tanta paura agli economisti, alle imprese e ai consumatori?

Si tratta di un generale ribasso dei prezzi, l'esatto opposto dell'inflazione (aumento continuo  e costante dei prezzi di beni e servizi). 
Di questi tempi, il moltiplicarsi di sconti, offerte e promozioni sembrano premiare il risparmio di molte famiglie ma, in realtà, è solo un effetto a breve termine, perché Il calo prolungato dei prezzi determina conseguenze ben più gravi. 
Se la deflazione non viene combattuta rischia di innescare una spirale pericolosissima che aggraverebbe ancora di più la recessione.

La deflazione è provocata dalla caduta della domanda: meno persone fanno acquisti e più i commercianti sono spinti o obbligati - pur di vendere - ad abbassare i prezzi.
Questo, ovviamente, porta meno ricchezza, più disoccupati in giro e, di conseguenza, contrazione dei consumi. 

Un circolo vizioso, un cane che si morde la coda che può diventare un mix esplosivo per un Paese come il nostro che già sconta le difficoltà della recessione. Un mix che rende l'uscita dalla crisi ancor più lontana.

La deflazione è una minaccia reale per le imprese che guadagnano meno e hanno scarsa liquidità aziendale. E, oltre ad avere meno capitali che derivano dall'attività commerciale, sono costrette a diminuire la produzione e, in molti a casi a licenziare o a non assumere.
Alla lunga, quindi, calo di reddito e meno soldi in giro. Anche per le aziende, che, costrette a diminuire i prezzi, alimentano la spirale recessiva.
Questo finisce per pesare sul Pil e quindi sul suo rapporto con il deficit, o disavanzo pubblico, che si produce quando le spese superano le entrate.
30 agosto 2014                                    (Alfredo Laurano)

Nessun commento:

Posta un commento