martedì 12 agosto 2014

ALLA STAZIONE



Stazione di Ladimar, ore17 circa. Biglietteria. 

Allo sportello di sinistra, un signore anziano, magro, capelli bianchi, pantaloncini corti, stile militare, e maglietta scura, sta appoggiato sui gomiti sul marmo, con le gambe magre allungate e stese, in posizione molto inclinata rispetto al pavimento: 

“Scusi, domani devo andare a Pisa, ho una visita in ospedale perché forse mi devo operare. Sa, ho fatto le analisi e le radiografie e le devo portare al professore. E’ uno bravo e visita solo lì, a Pisa. Mi dice che treni ci sono?”
Operatore: “quando, la mattina, il pomeriggio…?”
Viaggiatore: “ma, diciamo la mattina”
- “Allora, alle 6,45, alle 8,05 o alle 11,23”
- “hum…non saprei…a che ora arriva quello delle 8,05?
- “alle 10,40
- “ma è sempre puntuale e porta ritardo?
- “e che ne so, signore mio, mica faccio il veggente, io faccio i biglietti, allora quale vuole?

Intanto, dietro, qualcuno rumoreggia, qualcuno sollecita: “namo un po’, forza annamo avanti”; un altro brontola, una signora si sventola e commenta. La fila destra, invece, scorre costante e spedita.

-“Sa… perché…io ho appuntamento alle 11 e non vorrei arrivare tardi. Quello delle 6,45 sarebbe più sicuro, ma è un po’ troppo presto. Mia moglie Albina, nonostante il nome, se la prende comoda la mattina e per quell’ora sicuramente non è pronta e me fa fa’ tardi…Anzi, già che ci siamo, mi dice pure quelli per il ritorno, per favore? Così faccio bene il programma della situazione e poi decido.
- “Signore mio, ma la vede la fila dietro di lei, è tutta gente che deve fa il biglietto per i treni che arrivano e partono adesso. Uno l’hanno già annunciato…Si decida o vado avanti. Lì, sulla destra c’è la tabella di tutti gli arrivi e le partenze e tutti i sacrosanti orari!
- “si, lo so, ma pe me è importante, non è ‘no scherzo, se tratta de n’operazione!

Dalla fila, uno si avvicina e dice: “A nonnè, nun te preoccupà. Si me dai l’indirizzo, domani mattina te vengo a pijà io in macchina e t’accompagno a Pisa. Te faccio fa la visita, te faccio vedè pure la Torre e poi te riporto a casa, co tu moje. Adesso, però, levate dalle palle e famme fa er bijetto che devo annà a lavorà!”

10 agosto 2014                                   (Alfredo Laurano)           

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