giovedì 13 febbraio 2014

ENRICO, STAI SERENO!


Evviva la coe…RENZI.
Aveva detto, poche settimane fa, “se vinco io, mai più larghe intese”…
”io contro Letta? Una barzelletta”…
”con me segretario, Letta più forte”. 
E, qualche giorno fa: 
“Andare al governo? 
Converrebbe a me, non agli italiani”…
“Enrico, stai sereno!” (*)

Chissà cosa dirà oggi in Direzione del PD. Voleranno sedie, insulti e accuse.

Enrico, che sereno certo non è, appare circondato e cerca di resistere all’assedio delle truppe renziane, che lo vogliono rottamare e che già hanno compilato e fatto circolare la nuova lista dei ministri (Farinetti, Boeri, Baricco…).   
Imperterrito, determinato e caparbio, sa di aver fatto il lavoro sporco e più difficile e, quindi, merita di andare avanti per la sua strada. Con rabbia e con furore, rilancia il suo nuovo programma di governo: “Impegno Italia”.

Chiede a tutti chiarezza e senso di responsabilità. Vuol essere sfiduciato in Parlamento e non dalle chiacchiere e manovre di palazzo.
Ma, di fatto, è già sfiduciato dal suo partito che, come nella migliore tradizione inciuciatoria democristiana (lo sono, come è noto, entrambi), non vede l’ora di donarsi al nuovo puffo superbone, che si presenta, per le folle e le TV, con una sbarazzina  smart, semiammaccata. Come si addice, appunto, a un giovane aspirante premier, rampante, informale e disinvolto.
Banche, assicurazioni, fuori serie e poteri forti vari lo vogliono e sono con lui: anche Letta deve essere rottamato, ma ....serenamente.

C’è, forse, un aspetto più comico che drammatico, in questa elastica staffetta di governo. Un significativo cambio di vertice alla guida del Paese viene giocato - fra annunci, accuse, incoerenza e tanta ipocrisia - in uno spassoso faccia a faccia, con tanto di mascherine di decenza, per la supremazia sul branco (gli italiani),  come se fosse una questione personale e non coinvolgesse le istituzioni e le sorti dell’Italia disastrata, che “così percossa e attonita, al nunzio sta”.
Ci sarebbe da ridere, per non piangere, ma, se non sbaglio, siamo a Carnevale e la povera Unità compie 90 anni!

13 febbraio 2014                                      (Alfredo Laurano)


(*) ALTRI FRIZZI, LAZZI E FACEZIE
In "Enrico stai sereno", pubblicato poco fa, ho peccato di gravi e colpevoli omissioni. Me lo ricorda "l'enciclopedia Travaglio", a cui non sfugge manco un alito di vento, figuriamoci una battutina del giglio fiorentino.
Ripassiamo, allora e con più cura, l'antologia bugiarda, secondo Matteo:

"Noi vogliamo che il governo arrivi alla fine del proprio percorso con convinzione e saremo i più leali a dare una mano al tentativo di Enrico Letta" (24 novembre).
"Da mesi leggo sui giornali che Renzi vuole il posto di Letta: se avessi ambizioni personali, avrei giocato un'altra partita, non mi sarei messo a candidarmi alla segreteria del Pd" (3 dicembre).
"Voglio cambiare l'Italia, non cambiare il governo".
"Punto a far lavorare il governo, non a farlo cadere.
"Per il 2014 il Premier è e sarà Enrico Letta" (22 dicembre).
"Enrico non si fida di me, ma sbaglia: io sono leale" (12 gennaio). "Creiamo un hashtag 'enricostaisereno', nessuno ti vuole prendere il posto, vai avanti, fai quel che devi fare, fallo" (18 gennaio).
"Ma perché dobbiamo andare a Palazzo Chigi senza elezioni? Ma chi ce lo fa fare? (10 febbraio).
     Altre perle di coe...renzia e di lealtà, per pietà, ve le risparmio.
Renzi, che puffo di parola!
                                                                     (Alfredo Laurano)

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