domenica 9 febbraio 2014

DALLA GRECIA CON SPERANZA

Nel piccolo teatro Valle, occupato da tempo e diventato simbolo della rivoluzione culturale della Sinistra romana, c’è il tutto esaurito: è pieno fino all’inverosimile.

In cartellone c’è l’atto unico di Alexis Tsipras che si “esibisce” davanti a tanti sostenitori, simpatizzanti e tifosi, da tempo smarriti e assai delusi.
Molti sono nel foyer, dove ascoltano l’audio diffuso dalla sala, e  molti altri sono rimasti fuori. Il pubblico è prevalentemente maturo, pochi i giovani. Da Rodotà a Ferrero, da Mussi a Ingroia e insieme ad alcuni dei sei promotori della lista italiana per Tsipras: Spinelli, Flores D’Arcais e Guido Viale.

Qui, nel  settecentesco teatro dietro piazza Navona, a Roma -  il più antico della capitale, ancora in attività - potrebbe rinascere la speranza per la Sinistra italiana, dopo le tante amarezze, le divisioni e le sconfitte elettorali degli ultimi anni. Questa è, comunque, la sensazione più comune che si coglie negli occhi e nelle espressioni dei tanti spettatori, abbondantemente e da sempre “paganti”.

Cavalcando la rabbia e il malcontento sociale, il candidato alla presidenza della Commissione Europea - è riuscito a riunificare la sinistra greca, portandola ad essere oggi il primo partito, stando agli attuali sondaggi.

Tsipras, sorridente e pacato, ribadisce più volte, tra gli applausi, che c’è bisogno di unità a sinistra, di sperimentare misure per una crescita sostenibile, di porre fine all’austerity, con l’obiettivo di mettere insieme quei soggetti sociali che il neoliberismo, oggi, vuol dividere in Europa. Chiede che si rinegozi il debito dei paesi più poveri, parla della Fiat, con le nuove sedi di Londra e Amsterdam, di Electrolux, che vuole tagliare radicalmente diritti e stipendi degli operai, loda e apprezza l’operato della Fiom, che difende lo statuto dei lavoratori.
Poi, in un altro passaggio, cita Gramsci, Togliatti e Berlinguer e conquista la platea.

Con modestia e senza alcuna presunzione, premette di non conoscere a fondo la politica italiana, ma di Renzi dice: “Non basta essere giovane per fare qualcosa di positivo. In Italia il mio coetaneo risponde come la stessa Europa: quella che ci ha fatto impazzire in questi anni”. E con Grillo, che “fischietta facendo il menefreghista e poi non sceglie”, si complimenta per l’alta percentuale raggiunta, raccogliendo la protesta degli italiani. “Però - aggiunge - per cambiare la vita quotidiana, non basta solo dire di no, devi avere una proposta alternativa”.
Spero proprio che lui ce l’abbia!
8 febbraio 2014                                            AlfredoLaurano       
      

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