lunedì 1 giugno 2020

IN MARCIA SU ROMA E MILANO /2052

Sale la tensione in piazza in Europa. L’allarme per le proteste di gruppi estremisti che sfidano i governi e le regole sanitarie è ormai diffuso in molti Paesi, dalla Germania alla Francia, dal Belgio all’Olanda.
In Italia, si riaprono i confini, si riapre tutto - meno le scuole - e si riaprono casualmente le porte dei neofascisti, variamente colorati o camuffati, con striscioni e bandierine, ma senza forconi.
Oggi, a Bologna e, soprattutto a Milano, sono tornati i “gilet arancioni”, guidati dall’ambiguo e pittoresco ex generale dei Carabinieri, Antonio Pappalardo.
Qualche centinaio di persone si sono radunate in Piazza Duomo per protestare contro le scelte governative e chiedendo, tra l'altro, il ritorno alla «lira italica» e un «governo votato dal popolo». La maggioranza dei partecipanti non ha rispettato le distanze di sicurezza per l'emergenza Covid e si sono verificati di fatto alcuni assembramenti anche attorno ai rappresentanti del movimento che parlavano al microfono, dopo aver steso striscioni a terra.

"Il virus, non esiste, è un trucco per inventare la crisi. Ci stanno facendo fallire, vogliono rifare le regole sociali, urlavano, nello stesso momento, altri manifestanti a Roma, in piazza contro le politiche sanitarie ed economiche del governo. La protesta è stata organizzata da un gruppo nato sui social chiamato "Marcia su Roma", insieme a Casapound.
Forte tensione tra via del Corso e piazza Venezia che sono state chiuse al traffico per la presenza di alcune centinaia di manifestanti, seduti a terra, ai quali l’ingente la presenza di mezzi blindati, con le forze dell'ordine schierate in assetto antisommossa hanno impedito l'afflusso verso Palazzo Chigi e Montecitorio.
"Noi da qui non ce ne andiamo", hanno gridato i manifestanti con i megafoni, scandendo anche diversi "traditori" e insulti vari verso il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
Poi, con le braccia alzate, si sono avvicinati al cordone di polizia e carabinieri che gli sbarrava la strada urlando: "Qui c'è gente che non mangia. C'è gente che non prende lo stipendio da 4 mesi. Abbiamo fame. "Ci hanno fatto morire.
Il coronavirus è tutto un disegno politico, economico e sociale perché vogliono venderci alla Cina, Di Maio prima di tutti - proseguono - facendoci fare il vaccino e schedandoci tutti. Il virus non esiste, per questo non mettiamo le mascherine e intanto la gente muore di fame".
Qualcuno, imperterrito e spavaldo, continua a intonare l'inno italiano e a gridare Libertà.

Sarà un caso che Gilet Arancioni, Casa Pound e Marciatori manifestino lo stesso giorno in contemporanea in diverse città italiane? C’è qualcuno che vuole il ritorno della strategia della tensione, in un momento così drammatico come quello che stiamo vivendo da mesi?
A Milano, gli Arancioni alimentano odio con idee senza senso, come il ritorno alla lira. A Roma, i neo fascisti soffiano sul fuoco della disperazione delle persone.
“Non so - dice il capogruppo regionale di Leu - se le due manifestazioni siano legate dietro un unico obiettivo, ma è certo che i rigurgiti fascisti vanno fermati sul nascere.
Mi sembra una strategia in salsa populista, con personaggi inquietanti come Pappalardo".
 30 maggio 2020 (Alfredo Laurano)

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/05/31/il-covid-un-bluff-della-finanza-mondiale-tra-complotti-e-negazionismo-cosi-parlano-i-gilet-arancioni-assembrati-a-roma-e-a-milano/5819523/?utm_medium=Social&utm_source=Facebook&fbclid=IwAR0jvbMXlYzpoVS2b8Q5diGnS-vQjl1ip2N68NYhuK9hgkII3i5HYiymfo4#Echobox=1590920586

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