Eravamo il Paese più
ricco del mondo, dalla Svizzera i frontalieri venivano in Italia a lavorare. I
bar guadagnavano 200.000 euro al mese e i ristoratori non facevano in tempo a
contare i soldi. Tutti pagavano le tasse e non c’era quasi debito pubblico.
Non c'era la
disoccupazione, nascevi, crescevi e ti veniva assegnato un lavoro.
Si andava in pensione
quando volevi tu.
La mafia era stata
eliminata da Berlusconi e tutti i mafiosi erano in carcere. Ma Silvio aveva
abolito anche il bollo auto, il canone Rai, l'Imu, l'Irpef, l'Iva, l'alopecia e
il captcha, cioè il "Test di Turing pubblico e automatico, per determinare
se l'utente fosse un umano e non un computer o, più precisamente, un robot.
Renzi si era quasi
dimesso, dopo la sconfitta nel Referendum. Anche se oggi, resiste ancora al 2%
in Italia (quasi) Viva.
Non c'erano suicidi,
non c'era più la povertà, perché essere povero era illegale.
La benzina, grazie
alla cancellazione voluta da Salvini delle diciassette accise, era praticamente
gratis a giorni alterni e il sabato si vincevano ricchi premi e cotillons.
La domenica, la
Madonnina di Medjugorje era ospite di Madonna D’Urso e appariva in piena luce
antirughe, sottraendola a Carmela.
La lega cantava “O
surdato 'nnammurato” e offriva mojito a tutti sulle spiagge.
Lo Stato era sempre
presente, lo chiamavi al telefono e ti rispondeva lo Stato in persona. Quando
poteva e riusciva, veniva a casa tua, perché anche la burocrazia era stata
abolita.
Tutti i problemi del
mondo li risolvevano Calenda, la Meloni, Brunetta, la Boschi e la Santanchè,
dopo aver consultato il comitato tecnico di pagliacci, costituito da Sgarbi,
Porro, Giordano, Cruciani, Mentana, Senaldi e Capezzone.
Gli Italiani andavano
in vacanza e al ristorante tutti i giorni, nei centri estetici e casinò. Quasi
tutti avevano la Ferrari e un paio di case al mare.
Ci prendevamo tutti
per mano e facevamo il girotondo intorno al mondo.
Che tempi!
Poi, con la scoperta di un coronavirus,
incubato dai pipistrelli del mercato di animali vivi e selvatici di Wuhan,
arrivò la pandemia, che infettò oltre sei
milioni di persone e provocò circa 400mila morti. Ancora oggi, in sud America,
ci sono 52mila casi in un solo giorno per oltre 50mila decessi.
Trump, Bolsonaro e
Putin che avevano negato a lungo l’epidemia, adesso si ritrovarono a guidare i
paesi più colpiti al mondo, con decine di migliaia di morti sulle spalle. Boris
Johnson che, inizialmente, non voleva chiudere nessuna attività, puntando
sull’immunità di gregge, è finito in terapia intensiva, a un passo dalla morte.
In Italia, ci fu una
strage silenziosa di ventimila anziani, lasciati morire nelle case di riposo,
oltre quelli negli ospedali, nelle terapie intensive e nelle proprie
abitazioni.
Dopo quasi tre mesi di
emergenza, di quarantena e limitazioni, la nostra vita è cambiata.
Profondamente. Pervasa e costretta da un senso di insicurezza diffuso.
Il primario del San
Raffaele di Milano, Alberto Zangrillo, medico personale di Berlusconi, afferma
candidamente che il virus clinicamente non esiste più, scatenando l’ira di
virologi e infettivologi, che invitano alla massima prudenza, soprattutto in
questa fase di riapertura.
Il modello Lombardia è
stato un fallimento, ma non si può dire, se no si incazzano i leghisti e Chicco
Mentana. Quella
efficientissima regione ha speso più di venti milioni di euro per fare un
grottesco spot alla sua giunta di incapaci, costruendo un ospedale che finora
ha ospitato, in tutto, 25 persone e che a giorni verrà smantellato. E’ tuttora
la regione con il più alto numero di nuovi malati di Covid e di decessi. Numeri
che, secondo la fondazione Gimbe, sono ampiamente “aggiustati” in modo da far
sembrare la situazione meno grave di quanto in effetti non sia.
Intanto, in America,
non cessa il razzismo: i sadici poliziotti bianchi continuano ad uccidere neri
indifesi e disarmati, senza motivo, scatenando l’ira degli afroamericani, che
mettono a fuoco e fiamme le città.
Da noi, sono spuntati
e si sono riprodotti come conigli i complottisti e i negazionisti, variamente
camuffati e colorati, uniti dal comune
dal grido: “Il virus non esiste, è tutto un disegno politico, economico e
sociale perché vogliono venderci alla Cina facendoci fare il vaccino e schedandoci
tutti.
Travestiti da
lavoratori Anas, i Gilet Arancioni, aizzati dal generale
Aperol-Pappalardo (quello
che voleva arrestare l’usurpatore Mattarella), vestito
come Nino Frassica ai tempi di “Indietro Tutta”, sono scesi in piazza ieri,
insieme a Casa Pound e ai Marci su Roma (altro manipolo di fascisti) al solo
scopo di demolire il governo e le sue scelte, vaneggiando di lira italica, di
Soros, di Bill Gates che vuole iniettare i microchip a tutti, di 5G, di vaccini
che fanno diventare autistici e virus che non esistono o si curano con lo Yoga.
Ma non è finita qui.
Domani è il due giugno e, invece della parata militare, ci sarà la sfilata dei coglioni. Di tutti questi, insieme al cazzaro verde, alla donna italiana e cristiana Giorgia, al Tajani delegato da Berlusca, che soggiorna beato in Costa Azzurra.
Domani è il due giugno e, invece della parata militare, ci sarà la sfilata dei coglioni. Di tutti questi, insieme al cazzaro verde, alla donna italiana e cristiana Giorgia, al Tajani delegato da Berlusca, che soggiorna beato in Costa Azzurra.
Tutti, con tanto di
mascherina tricolore.
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