martedì 10 maggio 2016

MIGRANTI PER VOTO

E’ una specie di migrazione elettorale quella strana “transumanza” di candidati al voto del prossimo 5 giugno, che si spostano verso i pascoli amministrativi, in una zona collinare-montana dell’Abruzzo.
Arrivano da Barletta, da Catania, da Napoli, dalla Sardegna, oppure dalle più vicine Sulmona e Teramo. Ad accomunarli la voglia matta e incontenibile di fare il sindaco o il consigliere a Carapelle Calvisio.
Nella nostra bella Italia, pochi conoscono Carapelle Calvisio, il più piccolo Comune in provincia dell'Aquila (30 km.), ad un'altitudine di 877 metri, con una popolazione di 85 abitanti, residenti. Paesino tranquillo e sereno, arroccato su una delle propaggini meridionali del Gran Sasso d'Italia, circondato da boschi di querce e pini, gode di un clima eccezionale.
Sarà proprio quell’aria buona, profumata e asciutta, sarà l’olio di oliva particolarmente pregiato che vi si produce, a dispetto dell’altitudine, sarà la cordialità dei suoi pochissimi residenti, sta di fatto che Carapelle, all’improvviso, è diventato il sogno segreto di ogni anelante amministratore.
Un incredibile “caso elettorale” che vede ben 7 candidati per la poltrona di sindaco, per altrettante liste, e ben 55 aspiranti consiglieri in un Comune in cui votano solo 67 persone.
Il sindaco uscente, Domenico Di Cesare, afferma che tre delle sette liste sono riconducibili a persone che puntano a giocarsi la poltrona di primo cittadino, quattro invece sono costituite da decine e decine di appartenenti alle Forze dell’Ordine - poliziotti, carabinieri e agenti penitenziari - che hanno diritto a 30 giorni di aspettativa retribuita perché la legge vieta loro di prestare servizio durante la campagna elettorale. Una ragione, quindi, ben lontana dalla tensione ideale che muove il perseguimento dell’interesse pubblico. Una sorta di vacanza premio, un mesetto di ferie aggiuntive.
Nulla da ridire, comunque, se le candidature fossero state presentate nei rispettivi Comuni di nascita o di residenza, visto che è un diritto di tutti candidarsi, per dare un contributo al proprio territorio. Molti di loro, però, a Carapelle Calvisio non ci sono mai stati e forse, fino a pochi giorni fa, ne ignoravano addirittura l’esistenza.
Tra i concorrenti a sindaco, c’è anche una signora di 72 anni che è arrivata lì, per la prima volta in vita sua, solo per autenticare la firma per la propria candidatura. 
Mi viene in mente un po' dello sciocco pensiero di Pertini, che affermava che chi approfitta della politica, per guadagnare poltrone o prebende, non è un politico, bensì un affarista, un disonesto.
Mi permetto di aggiungere: anche se ancora non è corrotto e non ha rubato. 
Per il momento, è solo un po’ furbetto.
9 maggio 2016 (Alfredo Laurano)


Nessun commento:

Posta un commento