domenica 11 ottobre 2015

INARRESTABILE FURORE

Da due o tre giorni non si parla di migranti e annegamenti, di barconi rovesciati e viaggi della speranza via mare, via terra, sui camion o a piedi nei campi dei Balcani. 
Non si parla, da qualche ora, di decapitazioni e tagliagole che uccidono "infedeli", ma anche la Storia e la cultura. 
Di abusi sull'infanzia e sugli anziani e di femminicidi quasi quotidiani. 
Di rapine che finiscono nel sangue, di omicidi di mafia o di camorra e di regolamenti di conti a pistolettate, nei bar e per le strade. 

In compenso, mentre in Brasile, in vista delle Olimpiadi, pare si faccia pulizia uccidendo bambini di strada e di favelas, Israeliani e Palestinesi continuano ad ammazzarsi per vendetta e per principio.
I Russi bombardano anche gli ospedali in Siria e in Turchia si fa strage di giovani, innocenti pacifisti che invocano e cantano sereni la fine delle atrocità.
E' terrorismo, forse di stato.
Diecimila persone hanno manifestato per le strade di Istanbul, dopo l'attentato - cento morti, duecento feriti - accusando lo Stato di essere responsabile dell'eccidio. Sorvegliati dalla polizia in tenuta anti-sommossa, i dimostranti hanno esposto striscioni e cartelli con le scritte "Stato assassino", "conosciamo i colpevoli" e hanno chiesto a gran voce le dimissioni del presidente Erdogan.
Anche la natura partecipa allo scempio e alla follia dell'uomo, unico e certo responsabile di tutto, esondando, franando, distruggendo case, cose, paesi e persone.
Mentre qualcuno spera nell'indulgenza del vicino Giubileo e nel riscatto delle coscienze, la violenza continua a dominare il mondo.
11 ottobre 2915 (Alfredo Laurano)




 

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