domenica 8 novembre 2020

LE PECORE DEL FUSAJARO

“I più, come pecore impaurite, accettano ormai tutto con ebete gratitudine. Perfino i lockdown, che un popolo serio contesterebbe e respingerebbe senza esitazione. Ma dato che c'è la pandemia - la pandemia di asintomatici! -, le pecore belanti accettano che venga tolta loro ogni libertà, purché sia garantita la sicurezza. E così passerà il nuovo lockdown. Obiettivi del lockdown: 1) educare il popolo al nuovo potere, che come uno stivale schiaccia il nostro volto ogni volta che vuole; 2) sterminare ceti medi e classi lavoratrici, privandoli di tutto. Ovviamente, le pecore crederanno che tutto ciò serva a proteggere le loro vite”.
Di chi sono queste soavi e struggenti parole? Queste limpide riflessioni e scatti di acutissimo pensiero, come si addice a chi vive e si nutre di pane e di filosofia pura?
Sono del bel filosofetto da talk e da salotto, che sta sempre, garbatino, col ditino alzato, visto che non sa proprio dove metterselo. 
Sono del celebre bambolino, riccioluto e monocorde, pacatino e perbenino che blatera di turbo mondialismo, di turbo globalismo e turbo-capitalismo, che risponde al nome di Diego Fusaro.
Che aggiunge: “Chissà se al Vis-Conte, dimezzato giallofucsia piace la "potenza di fuoco" del popolo italiano sofferente contro il suo governo infame, che sta tradendo la Costituzione. Un governo infame che merita solo disprezzo”.
A questo fedelissimo interprete del pensiero di Foucault sul governo dell’emergenza, qualcuno ha replicato che le vere pecore sono quelle che, estasiate, lo seguono belanti, affascinate dal suo incomprensibile stile oratorio, ma incapaci di capire ciò che realmente afferma e che contribuisce a creare una classe di persone socialmente menefreghiste, convinte di lottare contro il nuovo ordine mondiale.
E chissà se questa marionetta mediatica, che ama parlarsi addosso e compiacersi del suo ornamentale eloquio, nuotando sempre e comunque contro corrente per distinguersi e per essere ricordato, almeno dalla sua famiglia, è in grado di capire se stesso e quel che dice o ascolta affascinato il suono delle sue suadenti, forbitissime parole.
Intanto, le pecore belanti, continueranno a brucare, ignare e inconsapevoli, le praterie d’erba che il narciso interprete del nuovo complottismo si fuma allegramente.
29 ottobre 2020 (Alfredo Laurano)

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