domenica 8 novembre 2020

COME DIRE…UNA PERIFRASI

E' un po' forte, pungente e irriverente: senza peli sulla lingua.
"Fossi in Conte, adotterei le stesse misure anticovid della Svezia e farei selezione negli ospedali come la Svizzera. Poi, mi preparerei 20 kg di popcorn e 10 casse di birra e mi godrei lo spettacolo di vedervi morire come mosche. 
Sono parole forti, lo so, ma sentirvi lagnare per ogni cazzo di cosa che vi si dice è alienante. "Dittatura sanitaria", "Conte come il “Duce" e altre vaccate così (pronunciate, spesso, proprio da fascistoidi) fanno ridere, se non ci fosse da piangere. 
Avete rotto i coglioni con gli autobus pieni zeppi e, ora che vogliono reintrodurre una d.a.d. più forte (per ridurre assembramenti dentro le scuole e nei mezzi pubblici) rompete ancora la fava perché" i vostri figli sono in prigione". 
I teatri sono in crisi da 20 anni perché nessuno ci andava (preferivate stare a casa a guardare la D'Urso) e ora che li hanno chiusi, sembrate tutti Dario Fo. Scaricavate film pirata da internet e, per questo, i cinema chiudevano. Ma ora siete tutti Fellini. Comprate di tutto su Amazon, ma ora vi stanno a cuore i negozietti di quartiere e i poveri artigiani.

La verità è che siete ipocriti. Disfattisti. Ignoranti come bestie.
Vi meritate il dj del Papeete a capo della vostra mediocrità. 
Il virus, dopo le 18, non è più contagioso? La mascherina è dannosa perché ti fa respirare la tua co2 e ti rincoglionisce, vogliono far fallire l'Italia ecc... No, mi dispiace deludervi. La mascherina non c'entra. Eravate rincoglioniti anche prima. 
Poi, ovviamente, capisco che essere una partita iva, di questi tempi, sia la cosa peggiore che possa esserci. Ma è una pandemia. Tutto il mondo è in questa situazione. Addirittura molto peggio. Cosa era meglio? Tenere il negozio aperto e avere tutti i clienti morti? 
Comunque vi invidio. Vorrei essere anche io come voi e urlare " non ce n'è coviddi!" e avere sempre la verità in tasca, dall'alto della mia cultura "maturata presso l'università della vita".
Ne usciremo migliori. Manco per il cazzo”.
(Lorena Verucchi)


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