sabato 28 novembre 2015

PER L’AMBIENTE E PER LA PACE

Roma, Sidney, San Paolo, Nuova Delhi, Melbourne, Tokyo: più di un milione di persone domenica 29 saranno in piazza per chiedere di fermare le emissioni serra che stanno minando l'equilibrio dell'atmosfera.
Mentre a Parigi i delegati Onu apriranno i lavori della conferenza sul clima, nelle vie di 150 Paesi si svolgeranno manifestazioni e cortei per chiedere di fermare sia la guerra contro l'ambiente che il terrorismo contro la democrazia.

"I signori della guerra e i signori del petrolio coincidono: abbandonare la dipendenza dai combustibili fossili vuol dire mettere in sicurezza l'umanità dal punto di vista ambientale e togliere una formidabile arma al terrorismo: il sedicente stato islamico, rinnova il suo arsenale bellico con i soldi che vengono dalla vendita del petrolio; sarebbe interessante capire chi lo compra", osserva il presidente di Legambiente.
Dello stesso parere anche il direttore di Greenpeace.
La conferenza sul clima è anche una conferenza sulla pace perché fermare il riscaldamento globale significa diminuire i rischi di conflitto per le risorse e, nello stesso tempo sostituire le fonti fossili con l'energia pulita e l'efficienza vuol dire ridurre il rischio di nuove guerre per il petrolio.
28 novembre (Alfredo Laurano)

Nessun commento:

Posta un commento