domenica 15 novembre 2015

LA GUERRA DIFFUSA

Ha ragione papa Francis, oggi siamo in guerra dappertutto “viviamo la terza guerra mondiale, ma a pezzi", in tutto il mondo.
Un po’, direi, come sono oggi molti alberghi “diffusi”, che hanno camere non in un unico edificio, come nella tradizione, ma in diverse case e strutture di un paese, di una località.
Francesco ha denunciato così l'efferatezza delle guerre non convenzionali, che hanno raggiunto un livello di crudeltà spaventosa, di cui spesso sono vittime civili inermi, donne e bambini. La tortura è diventata un mezzo quasi ordinario. “Oggi una bomba ammazza l'innocente col colpevole, colpisce il bambino con la mamma invece degli obiettivi militari".
La guerra è dunque arrivata in Europa, subito dopo l’abbattimento dell’aereo russo nel Sinai che, in termini di sangue innocente, equivale al massacro parigino di ieri sera.
Ma non ce ne eravamo accorti, dice Giulietto Chiesa. 
E pensare che proprio ieri mattina gli americani ci facevano sapere di aver eliminato con un drone il boia tagliagole Jihadi John.

Dopo le stragi di Parigi, si capisce meglio cosa significa.
Tutta la vita politica europea sarà sconvolta per sempre. Stato di emergenza e chiusura delle frontiere, le prime iniziative.
L’odio razziale svilupperà altre e nuove irrazionali forme di resistenza nell’opinione pubblica e un miliardo e mezzo di musulmani - migranti e profughi compresi - saranno considerati tutti potenziali attentatori; non si distinguerà, come già spesso e facilmente accade, una cultura e una fede dal fondamentalismo assassino di qualcuno. L’Islam sarà il nemico di tutto l’Occidente in una spaventosa guerra di religione.
Proprio ciò che vogliono gli invasati terroristi, che esportano l’orrore e la paura, contro quelli che esportano democrazia e giustizia.
Non ci sarà possibilità di difesa per le classi sfruttate, subalterne, che rivendicano diritti, che protestano, che scendono in piazza. Ogni momento della vita collettiva sarà rubricato come problema di ordine pubblico. Controlli generalizzati in nome della difesa contro il terrorismo.
La nostra vita diverrà un eterno passaggio attraverso un metal detector, con la paura di andare allo stadio, a teatro, in pizzeria, al supermercato o a prendere un caffè. E, tra qualche giorno, inizia il Giubileo.
L'ISIS, organizzazione composta da pezzi di occidente e petromonarchie del Golfo ha già vinto e fa paura, come ogni forma di integralismo.
Non sappiamo chi ci sia dietro, chi la finanzi, chi la guidi, chi la ricarichi di armi e di denaro. Il fanatismo è la sua facciata. Ma non si conosce la sua "intelligence".
E’ come Spectre che vuole dominare il mondo, attraverso attentati in ogni dove, ma che viene combattutta e distrutta dall’invincibile James Bond, ultimo agente 007.
A noi, ci difenderanno Angelino Alfano e le Guardie Svizzere con l’alabarda in mano.
14 novembre 2015  (Alfredo Laurano)        
                                                

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