lunedì 23 settembre 2013

POVERI NOTAI



E si, è giunto il momento di preoccuparsi seriamente.
I notai guadagnano la metà rispetto al 2005, il reddito dei professionisti italiani è precipitato negli ultimi vent’anni.
I calcoli li ha fatti l’Adepp (l'Associazione degli enti previdenziali privati), nel primo rapporto sulla previdenza privata.
In sei anni, mostra il rapporto, il reddito medio dei notai si è più che dimezzato: il repertorio, l'indicatore degli atti registrati, è passato da 129.400 euro a 66.800. A spingere al ribasso è soprattutto la netta flessione delle compravendite immobiliari.

Gli avvocati sono fermi al 1990, ma gli iscritti sono triplicati in 20 anni. 
Il reddito medio, al netto dell'inflazione, non ha subito alcun mutamento ma pesa il sensibile aumento degli iscritti alla Cassa forense. Nella sola Roma ci sono tanti avvocati quanto in tutta la Francia.

Brutte notizie anche per ingegneri e architetti. Dal 2007 il reddito scende di cinque, seimila euro e cala sensibilmente anche il volume d'affari medio.

Allarmanti dati riguardano poi gli psicologi. Un terzo degli psicologi europei risiede in Italia, la metà risulta disoccupata e il livello delle retribuzioni si attesta sui 625 euro al mese.

Di dentisti, chirurghi e specialisti medici non è dato sapere, non ci sono studi statistici al momento.
Forse, però, i dentisti italiani sono un po’ in crisi a causa delle offerte a basso costo – pacchetto tutto compreso: viaggio, soggiorno e prestazioni odontoiatriche – proposte da affidabili studi professionali  in Croazia e Romania, dove impianti, protesi e cure costano meno della metà.

C'è anche qualcuno, però, che negli ultimi dieci anni, ha visto il proprio reddito aumentare.
È il caso delle professioni economiche: dottori commercialisti, ragionieri, e consulenti del lavoro. Complice la sempre più serrata lotta all'evasione condotta dall'erario e la conseguente crescita di adempimenti,  il lavoro negli ultimi anni non è mancato. Si registra  un aumento medio di 8-10000 euro l’anno.

Ovviamente, i redditi di cui allo studio sono quelli dichiarati al fisco, a cui risulta anche che i gioiellieri guadagnano in media meno di quindicimila euro l’anno o che le commesse di grandi negozi commerciali prendono più degli stessi titolari.

Chissà se vedremo mai qualcuno di costoro, un notaio, un avvocato o un dentista  in fila alla Caritas come i tanti disoccupati, emarginati e poveri in canna che troviamo oggi, insieme ai ricchi pensionati?
23 settembre 2013                (Alfredo Laurano)                                                 

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