domenica 29 settembre 2013

CRONACA DI UNA CRISI DI GOVERNO

                             TOTO' A COLORI O TOTO' AL CIRCO?

Una sceneggiata, una ennesima farsa, il solito teatrino della politica e dell'assurdo. Stanno superando se stessi, i berluscones! 
Da due, tre giorni giocano a prendere, ulteriormente, per il culo gli italiani, dopo averlo fatto per vent'anni.
Annaspano nel vuoto, nell'incertezza e sbandano paurosamente: giurano e confermano la fedeltà al condannato - salvo qualche mal di pancia, a stento trattenuto - e la provano con le annunciate dimissioni di massa - che, come ho già detto e scritto, non rassegneranno mai - e, al contempo, ribadiscono la fedeltà al governo, in uno spericolato numero da acrobati del paradosso, senza rete.
Che sottile strategia, che opera di ingegneria politica!
Una riuscitissima gag alla Totò che conferma il loro stato confusionale.
Assunto che, chi tiene il piede in due staffe, prima o poi, rimane scalzo, che succederà quando arriverà la condanna definitiva e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici per il processo Ruby, o quando sarà condannato per la compravendita dei senatori?
Probabilmente, Silvio sa per certo che se fa cadere questo governo, che ha tanto voluto, verrà arrestato dalla Procura di Napoli, che non aspetta altro che la sua decadenza dalle immunità parlamentari.  
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Mentre in giunta delle immunità arriva la memoria difensiva del decadente, si pensa e si lavora a un possibile esecutivo di minoranza che nascerebbe sotto l'egida di Napolitano: scontate per molti le adesioni di alcuni Cinquestellati e degli scontenti del PDL, tra cui Giovanardi e Quagliariello. Credo che basti solo questa vaga ipotesi di alternativa, peraltro possibile e praticabile, a dissuadere i presunti aspiranti dimissionari di massa a rinunciare al loro annunciato atto di coraggio e fedeltà. Resterà, o resterebbe, comunque, nella storia il gesto e l'intenzione. 
                                                           
                                              SANSONE E I FILISTEI

RICATTO, DIKTAT, SFASCIO: quando conta solo la sua questione personale, i suoi guai giudiziari..... Del paese, della crisi, dei problemi della gente non gliene frega un ca.....!
Sappiatelo e ricordatevelo, italiani, di destra, di centro e di sinistra....!
Il caimano ha ufficialmente "invitato i suoi sudditi a valutare la possibilità di dimettersi dal governo". Eufemismo di facciata che deve leggersi così: "vi ordino di uscire dal governo! E gli ordini non si discutono.
"Obbedisco", hanno risposto i sudditi.
Per il servo Sallusti, la colpa è addirittura di Letta. Con la faccia come il culo, titola in prima pagina: "Letta fa cadere il governo".
E' il gesto folle e scriteriato di un leader che, arrivato alla frutta e vicino alla canna del gas, cerca ancora di ricattare, intimidire, sfruttare tutto il suo potere - residuo, reale e mediatico - per coprire le sue note vicende e la sua fine, nella vana ricerca di una soluzione.
Un irresponsabile "Sansone, pronto a morire con tutti i Filistei ...."

29 settembre 2013                                   (Alfredo Laurano)
 

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