martedì 11 giugno 2013

ALLA FERMATA

Ora ve lo posso raccontare.
E’ notte fonda, oppure, manca poco all’alba. Non so bene. E’ buio, c’è silenzio, in strada non c’è nessuno.
Mi avvicino alla fermata dell’autobus dove c’è già una persona in attesa, con una borsa in mano. Guardo meglio. 
E’ Alemanno, che si gira e mi fa:

“Salve, ha saputo? Ha visto come è andata?”
“No, veramente no, sono stato occupato e non ho seguito…cos’è successo al ballottaggio?
“Ho vinto io per duemila voti!” Mi dice col suo ghigno sorridente e gli occhi da topino.
“Ah! Complimenti! – balbetto con sorpresa e con fare imbarazzato – anche se, io non l’ho certo votata!


Mi giro nel letto e mi sveglio. Era solo un incubo notturno. Mi compiaccio con me stesso e della presa di coscienza. Era due notti fa.

Invece Roma, città malata di problemi, di traffico, di sporco, di indifferenza e di approssimazione, ha scelto un medico per farsi curare. Uno specialista del fegato per debellare lo stress da capitale e risanare i suoi guasti endemici, le sue tante disfunzioni. Ma, forse, più che un pur bravo medico chirurgo come Marino, ci vorrebbe uno stregone, uno sciamano capace di magie e di cancellare l’antico sortilegio.

10 giugno 2013                            AlfredoLaurano                                                                              




Nessun commento:

Posta un commento