domenica 14 aprile 2013

PAROLE ARCANE


Da Piazza del Popolo di Roma a Piazza della Prefettura di Bari. Il mansueto gregge degli “impresentabili” ha “transumanziato” in Puglia per un’altra patetica esibizione, voluta e guidata dal grande pastore-ciarlatano di Arcore. Stesso, scontato, abituale copione: inni, slogan e bandierine; le consuete domandine retoriche - abbandonate ormai anche negli asili nido - alla piazza belante, che così si sente protagonista e partecipante (vero, illuminante esempio di arte oratoria ciceroniana); i soliti, ripetuti attacchi agli avversari politici, al possibile nuovo capo dello stato Prodi, alla magistratura comunista, ai grillini allo sbaraglio e la feroce e assai squallida ironia su Vendola: “le sue dichiarazioni fanno sentire stupidi perché non si capisce niente”.

Infatti, caro pagliaccio rifatto e assai truccato, non ti sforzare di comprendere. Resta pure nel tuo triste circo, idolatrato da ammaestrati spettatori, che si sfamano al ridondate desco delle tue banalità e ammirano i tuoi numeri da aspirante acrobata politico fallito. E che, anche stavolta, hanno “svoltato”- come si dice a Roma - e hanno fatto un’altra gitarella in pullman, guadagnato dieci euro ed un panino e dato un senso a una giornata o a un’esistenza vuota e  senza scopo.

Sentirli poi, in qualche lugubre intervista, blaterare una qualche vaga idea di pensiero o inseguire un improbabile tentativo di espressione logica e sensata è veramente sconcertate e fa vergognare di condividere le fattezze umane.
E’ per questo che non puoi apprezzare quel linguaggio vendoliano. E’ troppo per te, troppo lontano dal tuo fittizio mondo artificiale. Perché non sei all’altezza e vivi con colpevole rassegnazione la tua ignoranza sociale e la tua pochezza culturale.

Fai parte di un genere che si nutre e prospera fra i privilegi della ricchezza e la costante, maniacale aspirazione del potere. Che si esalta tra l’idea fissa della donna oggetto e il machismo consumato o esibito nelle stanze dei tuoi  pubblici  bordelli (a proposito, la D’Addario era in piazza con Francesca, la tua nuova fidanzata!). Che pensa di poter comprare, col denaro, le cose, le virtù e le persone. Che studia l’arte del piazzista per vendere falsi tappeti e fregare un popolo di ingenui creduloni, senza testa e dignità.
Continua a vegetare nella tua miseria umana. Qualcuno, forse, un giorno ti spiegherà il senso di quelle parole “arcane” che non conosci e non puoi capire. A te, non “ar povero tuo cane.”!
Ma sarà tardi e inutile, per te e per i tuoi inconsapevoli peones.  

14 aprile 2013                                        (Alfredo Laurano)


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