sabato 8 dicembre 2012

A 'DDA TURNA' BUFFONE!



Solo quattro mesi fa, scrivevo il pezzo che ripubblico, per non dimenticare, perché in quel momento si affacciava la disgraziata ipotesi di un possibile ritorno in campo del prode cavaliere.

La cosa, per fortuna, rientrò e il pericolo sembrava scongiurato. Anche perché la crisi economica non consentiva al Paese di assistere a ulteriori commedie in replica, farse e grotteschi diversivi.

Da ieri, tutto è di nuovo in discussione, anzi sembra certo che "ricomincia la battaglia". Le armate berlusconiane, al limite della popolarità e della sopravvivenza politica, hanno di fatto sfiduciato il governo, rinnegato le Primarie annunciate con clamore, lanciato nuovi programmi populisti, riesumato mignotte e servitori.
E si preparano all'invasione dei cervelli e al plagio delle coscienze, appena convalescenti, attraverso una colossale offensiva mediatica e sul Web, per cercare di recuperare consensi e spazi occupati dai Cinquestelle.

Facciamoci forza, ritroviamo il coraggio. La tregua è finita, Ci hanno di nuovo dichiarato "guerra". Senza dimenticare che appena 13 mesi fa brindavamo alla "Liberazione"!
Voglio proprio vedere chi e quanti stavolta lo seguiranno... dopodiché mi dimetterò da italiano.

8 dicembre 2012/  AlfredoLaurano 


Festa dimissioni Berlusconi-Roma
ARIECCOLO!
"Sembra un secolo! Eppure son passati solo sette mesi da quando nelle piazze italiane si è festeggiata la nuova Liberazione! Milioni di cittadini con bandiere, fischietti, cartelli e trombette avevano sancito l’epilogo di un incubo terribile che sembrava non dovesse mai finire, di una volgare truffa politica - da tutti subita ma da molti cercata - di un bluff palese e pacchiano, che anche il più scarso e ingenuo giocatore di carte non avrebbe potuto non scoprire.

Riguardando le sequenze di Draquila di Sabina Guzzanti, viene da chiedersi, come dice Andrea Scanzi: sotto quali sostanze psicotrope eravamo? Chi ci ridotto così?
Pare di rivedere i vecchi filmati dell’Istituto Luce, con la mascella di Mussolini non meno caricaturale della gestualità.


Come si poté dar credito a un dittatorello così? A una buffa caricatura di statista, specializzato in barzellette?

Tornano alla mente illuminanti frames di un repertorio goffo e pietoso (oggi quasi dimenticato), che renderebbero assai meno ridicole e banali, agli occhi di tutti e del mondo, una qualsiasi gaffe, papere o castronate di un comico improvvisato che, calcando le polverose tavole di un anonimo teatrino di provincia di terz’ordine, cercasse l’applauso e il consenso di un distratto e annoiato pubblico, raccontando storielle insignificanti, condite con rozze e scontate battute, pescate a mani basse nello sterminato mare dell’ ovvietà, che non fanno e non hanno mai fatto ridere nessuno. Meno i servi, proni e consenzienti, che devono farlo d’ufficio.

Una squallida macchietta, una farsa vergognosa a cui per anni e anni siamo stati sottoposti e abbiamo dovuto subire: “chi è il miglior Premier del mondo?... Ma le donne dove sono? Tutti gay?...La prossima volta porto io le Veline… Sarò un presidente-operaio… Non sono malato, anzi sono Superman... Ho un complesso di superiorità che devo frenare… Non ho scelto io di fare politica, mi è stato imposto dalla Storia.” Ma davvero gli Italiani hanno idolatrato un simile “avanzo di Drive In”?

Sulla stampa:
“Berlusconi terrorizza la Ue "Il suo ritorno è un pericolo”
“Le Cancellerie europee lanciano l’allarme”
“Berlusconi? La candidatura di un incubo” – “Il padrino, quarta parte”
Da quando i giornali hanno riportato le dichiarazioni di Alfano che aprono la strada a una rinnovata leadership berlusconiana, i centralini di Palazzo Chigi e del Quirinale hanno passato molte telefonate provenienti dalle altre capitali europee con richieste di chiarimenti e segnali di inquietudine.

Nel PDL da rifondare, invece, sono tutti, o quasi, felici. 

All'orizzonte, si profilano grandi pulizie e rottamazioni di Minetti e mignotte varie. Anche il povero Alfano, già delfino designato, che sorride come un clown quando gli sfilano la sedia da sotto il culo. 

Gioisce la Santanché, senza ridere, perché a rischio botulino e silicone, che annuncia cambiamenti e rivoluzioni: un lifting totale (non il suo, già abbondantemente fruito), ma del partito che deve “rivirginarsi” agli occhi di un po’ di italiani pentiti e scordarelli, pronti a farsi ripescare nella fitta rete dell’imbecillità.

All’amo dei coglioni qualcuno abbocca sempre e nonostante.

All’indomani delle dimissioni del 12 novembre 2011, concludevo il mio pezzo (che voglio riproporre per non dimenticare), con queste parole:
“Dobbiamo ora augurarci e preoccuparci che le scorie del Berlusconismo vengano smaltite, distrutte e sepolte per sempre.”
Ma, a quanto pare, non ci siamo forse riusciti!

15 luglio 2012"
                                  AlfredoLaurano 

12 novembre 2011 Festa dimissioni Berlusconi-Quirinale

12 novembre 2011 Festa dimissioni Berlusconi- Roma


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