venerdì 22 febbraio 2013

FACCIAMOCI DEL MALE!


Ingrao, la storia della Sinistra, e Vendola
Finalmente è finita. Oggi si chiude questa ennesima, noiosa, volgare e stucchevole campagna elettorale, distratta,  solo per qualche ora, dalle performance sanremesi della brillante Littizzetto e interrotta e ridimensionata - nei titoli di testa e nella testa della gente, incredula e sorpresa - soprattutto dallo storico annuncio dell’abdicazione papale. Il papa lascerà il suo incarico tre giorni dopo il voto degli italiani. Ricatti e trame vaticane o schifo e rifiuto dei politici che rappresentano e squalificano il paese che lo ospita? 
La Storia, prima o poi, forse risponderà.

In questo estenuante periodo di confronto-scontro tra i tanti contendenti, abbiamo visto di “ogni” - come dice la Minetti e i suoi followers - e “di tutto e di più” - come dice e promette mamma Rai:  attacchi, insulti, pesanti insinuazioni, accuse reciproche, allusioni sessuali da caserma, bugie, sceneggiate e macchiette da avanspettacolo, promesse, smentite, cani e famiglie felici, master millantati, cartelli silenziosi per ignobili spot omofobi, occupazione perenne dei palinsesti televisivi, “tsunami tour” nelle piazze a cinque stelle - sempre in TV, senza peraltro andarci fisicamente - e il solito, endemico e antico autolesionismo della Sinistra.

Una Sinistra masochista unita ancora dal collante dell’ antiberlusconismo ma, soprattutto, nella sua cronica vocazione suicida. E non si capisce bene nemmeno quali siano, per esempio, le profonde divisioni fra gli schieramenti di Ingroia e di Vendola, viste le tante affinità politico-culturali che li accomuna: antiliberismo, ambientalismo, legalità, giustizia, lavoro, diritti e stato sociale.
Da una parte si dice che l'alleanza di Sel con il Pd si sfascerà quando il partito di Bersani, per necessità di seggi al Senato, dovrà andare al governo con Monti. Dall'altra, si prevede che le eterogenee forze riunite sotto l'insegna di Rivoluzione Civile - che non entreranno nella stessa Aula per effetto dello sbarramento dell’8% -   torneranno presto a dividersi nei mille pezzi che quella coalizione compongono.

E’ uno scontro sterile che porta solo disorientamento e disgregazione nell’avvilito popolo di Sinistra e a disperdere ingenuamente voti, consensi e fiducia.
Scelte illusorie e dissennate che nascono lontano nel tempo e hanno origine nei diversi riferimenti ideologici (socialismo utopistico e scientifico, revisionismo e massimalismo, riformisti e rivoluzionari, bolscevichi e menscevichi, socialisti e comunisti, scissi a Livorno nel 1921) e che confermano, ancora una volta, la capacità rivoluzionaria di queste forze politiche nell’agitare la piazza e guidare la protesta per cercare il cambiamento, ma disvelano la cronica debolezza e una  certa immaturità a governare il paese reale. Partito di lotta e di governo?

E intanto, anche Monti, a sorpresa, è sceso in campo per il bene della nazione, senza averne voglia (dice) e sconfessando quanto prima e sempre dichiarato.
Grillo - solo contro il mondo e contro tutti - riempie le piazze ovunque e conquista applausi e consensi in quotidiani bagni di folla incazzata ed esultante (stasera a Roma la prova generale a S. Giovanni)  e Berlusconi, vero mago della resurrezione politico-mediatica, già dato per finito, archiviato e dimenticato, manda nove milioni di ingannevoli lettere d’amore e di promesse agli italiani che, ingenui,   fiduciosi e con la missiva in mano, chiedono ai Caf e alle Poste  di riavere subito i soldi dell’Imu.

Questo è il rapporto politica-cittadini che la campagna elettorale ha messo in luce e determinato. Presenza scenica, abilità dialettica, promesse astute e convincenti, battute suggestive e trascinanti sono state le armi di chi l’ha dominata, sfruttando al meglio le proprie qualità ed efficaci tecniche di persuasione.

Cara Sinistra, non basta denunciare e contestare gli inganni, gli abusi e le suadenti manovre della propaganda altrui per inseguire una concreta speranza di vittoria! Le polemiche, spesso oziose, futili ed accademiche, e le eterne divisioni “pe’ spaccà il capello  in quattro” risultano sempre un esempio di debolezza, di fragilità e di irresponsabilità e, al di là della purezza ideologica che le alimenta, sono del tutto inutili e inefficienti per affrontare lo scontro e la devastante crisi economica, morale e globale del paese.
Fare politica significa agire con onestà e responsabilità nei confronti di tutti e, soprattutto, della gente che ti vota,  ti crede e ti sostiene, con fede e con passione.   
Non marciare in ordine sparso verso il nulla!
22 febbraio 2013                                                                                                 AlfredoLaurano



PERCHE SPRECARE VOTI?
Con tutto il rispetto e senza alcuna intenzione polemica, vorrei ricordare ad amici e compagni che voteranno Rivoluzione Civile che i meccanismi della orribile legge elettorale - premi di maggioranza e sbarramenti vari - impongono una necessaria riflessione sul tema del voto utile alla Sinistra, tenendo in dovuto conto il calcolo delle probabilità.
Lo sbarramento dell’8% al Senato è regione per regione ed è praticamente  irraggiungibile per la lista di Ingroia. Quei voti sarebbero completamente inutili e buttati via perché non produrrebbero neanche un solo senatore d’opposizione, favorendo, di fatto, il clan di Berlusconi Pdl-Lega.
Alla Camera, è difficile dirlo, ma spero che possa raggiungere il 4% per eleggere qualche deputato rivoluzionario.
Al Senato, quindi, come ho scritto già nel precedente articolo,  per non continuare a  farci del male, meglio fare un’altra scelta. Ovviamente, sempre a sinistra!
23 febbraio 2013
                                                                 AlfredoLaurano

                                                                                

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