Metti una sera a cena, su un magnifico terrazzo che pur fra
i palazzi guarda il mare, fra un alito sottile d’ aria fresca e frizzantina e
profumi di piante, di spezie e di cucina.
Metti degli eccellenti paccheri sdraiati e infranti su uno
scoglio di morbido trastullo, che lottano, fra schizzi di salsa e di salsedine,
di cozze e vongole, di scampi e calamari, sotto l’occhio severo e attento di
Bruno, chef de rang per gola e per
passione.
Metti pure quei ricchi calamari ripieni di gusto e di bontà
che la bella Simo ti scioglie con garbo sul palato.
Metti ancora quei trionfi di colore e di dolcezza fredda e
gelatìa che solleticano lo sguardo e le papille, già provate da succulenti e
avide scarpette che, peccaminosamente, avevano appena danzato su quei piatti
ondulati, come il mare sereno della notte.
Metti, infine, la squisita ospitalità e le premure dei
titolari di quell’ angolo gourmet e il privilegio della buona compagnia, che
quei sapori ha ulteriormente amalgamato ed esaltato in un momento di reciproca
voluttà….
In quella odorosa notte di prima estate, dove la luna
s’affaccia a capoccella, miscela tutti
gli ingredienti, dosati con misura ed
equilibrio - vini e spiriti (e…scale ardite ) compresi - scuoti, agita e respira a fondo: avrai
cucinato, come per magia, la prelibatissima ricetta del sottile godimento e
della convivialità, condita col prezioso sale dell’amicizia e col consenso
dell’Artusi e d’ogni singola coscienza .
Assaggiare per credere…
30 giugno 2016 (Alfredo Laurano)
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