Quella parte di spregevoli commentatori che, il
15 gennaio dell’anno scorso, mostrarono profondo godimento nell’apprendere che
Emma Bonino era affetta da tumore, riversandole una valanga di ignobili
pensieri e di volgarissime espressioni,
con l’auspicio che il male fosse celere per pesare meno sulle tasche degli
italiani, oggi non saranno molto lieti alla notizia che la stessa Bonino ha
dato, nel corso della trasmissione di Rai Due Nemo: “Credo di esserne quasi fuori, ho ancora delle verifiche, ma credo che
questo antipaticissimo signore, denominato tumore, se ho capito bene se ne sia
andato”.
Finalmente, una bella notizia, accolta con
gioia, da chi ha rispetto e amore per le persone e per la loro dignità.
Con Bersani, colpito da malore e a rischio
vita, gli stessi, o simili, sciacalli - ricordiamolo -avevano fatto anche
peggio.
In quell’occasione, profondamente disgustato,
scrissi alcune righe.
Questa piccola donna coraggiosa, sottile ed
infrangibile, laica e riservata, da sempre impegnata in prima linea per
difendere i valori della solidarietà e della libertà, non appartiene certo a
quella schiera di politici che vivono di scandali e corruzione o che derubano
gli italiani, né è stata mai sfiorata da sospetti o accuse di reati o di ambiguità.
Non si capisce il perché di tanta violenza
verbale nei suoi confronti e, soprattutto, su un argomento, come quello della
salute, che dovrebbe lasciare pochi margini al dibattito politico.
E, invece, gli ineffabili professionisti
dell’insulto sul web - che ormai dilagano e si riproducono più dei vermi e dei
conigli - non fanno sconti, non conoscono il rispetto e non distinguono. Non
criticano, non argomentano, non giudicano i fatti e le scelte di chiunque,
vomitano soltanto odio e cattiveria.
Non sanno nemmeno separare gli aspetti pubblici
e quelli umani di una qualunque persona. Sparano a prescindere, come cecchini
mercenari del rancore, del disprezzo e della rabbia repressa: ogni occasione è
buona per pubblicizzare la propria gratuita idiozia.
Sono gli analfabeti della convivenza umana,
esseri profondamente ignoranti che trovano su Internet il luogo ideale per
manifestare la propria pochezza, i loro bassi istinti, la loro personalità
deviata. Per socializzare all’incontrario. Spesso nell’anonimato.
Bonino a parte, ciò vale sempre, vale per tutti
e per ogni argomento; per ogni evento o personaggio che si affacci in qualche
modo alla ribalta della rete o della stampa.
Un insulto, una parolaccia, uno schizzo di
veleno non si nega mai a nessuno.
Tutto ciò non fa che denunciare profonda
frustrazione, insoddisfazione e scarsa connotazione di umanità e porta alla
necessità di individuare, sempre e comunque, un nemico da oltraggiare, senza
distinzioni, senza mediazioni.
E nella costruzione del nemico a prescindere, questi
vigliacchi bulli da tastiere trovano la prova ontologica della propria
esistenza.
In caso contrario, il loro fallimento sarebbe
troppo fragoroso.
19 ottobre 2016 (Alfredo Laurano)
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