Io
non vedo l’ora di sentire le stronzate di Paolo Fox, di Branco, di Simon &
The Stars, di Marco Pesatori - i più quotati e celebri astrologi del momento - sul nuovo anno. Una volta, c’erano i Nostradamus e i San Malachia, che
prevedevano disgrazie e papi.
Le
preveggenze di questi nuovi ciarlatani e imbonitori, senza l’uso di quartine,
riportano il medioevo nelle case e ai nostri giorni, attraverso gli oroscopi dei
segni zodiacali, tutti più o meno fortunati, che regalano ai poveretti una
qualche illusione, un contentino, uno straccetto di speranza che, come sempre,
sarà delusa, sarà fallita puntualmente.
E
come sempre, come ogni anno - oltre alle rubriche fisse che tengono in giornali
e giornaletti, nei talk e nelle TV - tornano a leggere e a raccontarci le
stelle del 2019, secondo il proprio calendario astrologico.
Se
la fine dell’anno precedente è stata la liberazione da un pianeta e dalla sua
forza distruttiva – dicono, ad esempio, questi mediatici indovini - il prossimo
potrebbe benissimo essere l'anno della ricostruzione per tutti i segni.
Risveglio,
cambiamento, consapevolezza saranno le parole chiave e portafortuna dell'anno a
venire. Appunto,
come sempre.
come sempre.
Nuovi
transiti e spostamenti degli astri sono pronti a regalarci delle belle
sorprese. Ancora, come sempre.
Strega,
mago, cartomante, uomo delle stelle, veggente, guaritore, nonché sciamano,
quando serve, che significa letteralmente “uno che vede nel buio”.
Lo
Sciamanesimo, nella storia delle religioni, in antropologia culturale e in
etnologia, indica un insieme di conoscenze, credenze, pratiche religiose e
tecniche magico-rituali, riscontrabili in varie culture e tradizioni (soprattutto
originarie della Siberia e dell’Asia centrale).
Lo sciamano è guaritore, è mago e persino sacerdote. Egli è mistico, poeta, ma soprattutto un manipolatore di anime. Proprio come loro, sibille e oracoli fasulli della nostra ipertecnologica civiltà.
Lo sciamano è guaritore, è mago e persino sacerdote. Egli è mistico, poeta, ma soprattutto un manipolatore di anime. Proprio come loro, sibille e oracoli fasulli della nostra ipertecnologica civiltà.
“Se la logica e la matematica
prendessero il posto della religione e dell'astrologia nelle scuole e in
televisione - scrive Odifreddi nel suo “Matematico
Impertinente” - il mondo diventerebbe
gradualmente un luogo più sensato, e la vita più degna di essere vissuta.”
E
allora, c’è chi non esce di casa senza controllare prima il suo oroscopo. C’è
chi chiede subito a chiunque il suo segno zodiacale, anche a chi incontra per
la prima volta e prima ancora che ne conosca il nome. Tutto ciò perché è
convinto che le stelle, i pianeti e i loro movimenti influenzino o determinino
la vita umana ed i destini di ciascuno.
A
chi mi domanda di che segno sei, io rispondo sempre: sono della Lupa (giallorossa,
unica magia che riconosco), ascendente scettico.
"In
barba a Galileo, Keplero e Newton l’astrologia è ancora il culto religioso con
più adepti sulla Terra - scriveva vent’anni fa la grande Margherita Hack - storia, artifici e ignoranza di una pseudoscienza, figlia anacronistica
dell’antropocentrismo."
L’astrologia
è “un'arte” originaria della Caldea (Babilonia) dove, alle osservazioni
puramente scientifiche dei movimenti degli astri, si aggiunsero teorie
riflettenti, appunto, la supposta influenza dei corpi celesti sulla vita degli
uomini e delle loro cose: la nascita di ogni mortale veniva, infatti,
sottoposta all'influsso di un astro di una determinata costellazione.
“Verrà il tempo in cui la
gente si renderà conto che gli astrologi sono dei grandi imbroglioni”,
pensava ingenuamente anche Voltaire, quasi tre secoli fa: invece nel terzo
millennio siamo ancora ai tarocchi, al pendolino e alla lettura della mano.
Nonostante,
ormai, oltre a studiare i corpi celesti e il sistema solare, viaggiamo tra le
stelle, abbiamo (pare) stazioni nello spazio, siamo andati (pare), sulla Luna e
ci stia aspettando Marte (sempre, pare).
Dopo
aver a lungo creduto - e troppi lo credono tuttora - che quelle ambigue stelle
controllassero i destini degli uomini.
30
dicembre 2018 (Alfredo Laurano)
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